Pagina 2 | Caso Maignan, l'Udinese fa ricorso contro la gara a porte chiuse. La spiegazione

UDINE - Dopo un’accurata analisi degli atti ricevuti, l’Udinese ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC contro la decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan.


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Le parole del Direttore Collavino

“Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno - spiega il Direttore Generale Franco Collavino - dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare la reputazione del nostro club, storicamente multietnico, e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi. Abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite”.


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Udinese, altri quattro Daspo di club

In seguito all’individuazione di ulteriori 4 responsabili degli insulti razzisti a Maignan, l’Udinese ha comunicato di avere bandito a vita dal Bluenergy Stadium anche i 4 soggetti in questione. Come accaduto fin dal primo momento, il club prosegue il proprio lavoro al fianco della Questura confermando assoluta fermezza nel punire i colpevoli a riprova dell’impegno concreto contro ogni discriminazione.


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Le parole del Direttore Collavino

“Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno - spiega il Direttore Generale Franco Collavino - dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare la reputazione del nostro club, storicamente multietnico, e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi. Abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite”.


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