I tafferugli e il lancio di fumogeni partiti dalla curva dei tifosi del Brescia non tolgono nulla alla salvezza del Cosenza, che esulta in coda al recupero dopo che la punizione di Brescianini è finita giusto sulla testa di Meroni. Sotto lo sguardo del presidente Guarascio, si consuma con un sorriso il finale di stagione. Peccato per la parentesi finale (si verifica anche un lancio di torce, dall’esterno, verso il settore ospiti, oltre a diverse auto in fiamme nei parcheggi), in parallelo alla corsa sotto la curva da parte dei giocatori del Cosenza una volta sentito il triplice fischio di Massa.
Caos post partita: ci sono anche dei feriti
Al netto della contestazione incivile del pubblico bresciano - nel mirino anche il presidente Cellino, come sempre - tenuto sotto controllo a fatica dagli agenti, c’è il traguardo raggiunto dai calabresi. «Non mi Basti mai!», con tanto di lettera maiuscola per evidenziare la categoria mantenuta è lo slogan scelto dalla società per celebrare sui social la salvezza centrata. Diventa questa l’unica reazione all’1-1 di Brescia, perché davanti ai microfoni non si presenta nessuno: su suggerimento degli addetti alla sicurezza, il Cosenza prende la strada di casa in tutta fretta per evitare di trovarsi coinvolto nel trambusto (da registrare anche qualche ferito, vicino allo stadio) causato dai tifosi del Brescia. Alcuni dei quali si recano a contestare anche presso il centro sportivo di Torbole Casaglia.