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Ecco quando si giocherà la partita valida per la decima giornata del campionato cadetto, rinviata su segnalazione della Prefettura di Napoli

Ora &egrave; ufficiale: Juve Stabia-Bari si recuperer&agrave; il prossimo 4 dicembre alle ore 19:30 allo stadio &quot;Romeo Menti&quot; di Castellammare di Stabia. La partita, valida per la 10a giornata del campionato di Serie B, <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-b/2025/10/25-144061905/juve_stabia-bari_rinviata_a_data_da_destinarsi_ufficiale_il_comunicato">era stata rinviata</a> &quot;a seguito della segnalazione della Prefettura di Napoli, sulla scorta delle esigenze rappresentate dagli amministratori giudiziari della societ&agrave; Juve Stabia S.r.l.&quot;.

<h2>Juve Stabia-Bari, data e orario del recupero di Serie B</h2>

&quot;La S.S. Juve Stabia 1907 - si legge nella nota ufficiale del club giallobl&ugrave; - comunica che, con il Comunicato Ufficiale n. 54, il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B ha disposto il recupero della gara Juve Stabia &ndash; Bari, valevole per la 10&ordf; giornata del campionato di Serie BKT e inizialmente programmata per mercoled&igrave; 29 ottobre alle ore 20:30. La partita verr&agrave; recuperata gioved&igrave; 4 dicembre alle ore 19:30&quot;.

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Si tratta del terzo caso in Italia dopo Foggia e Crotone. Il prefetto di Napoli: "L'obiettivo è bonificare la società e accompagnarla in un percorso di legalità"


&Egrave; stata disposta l&#39;amministrazione controllata per la <a href="https://www.corrieredellosport.it/squadra/calcio/juve-stabia/t2184">Juve Stabia</a>. Il decreto, ai sensi dell&#39;articolo 34 del Codice Antimafia, &egrave; stato emesso dal tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli, del Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo e del Questore di Napoli Maurizio Agricola a causa di presunte infiltrazioni mafiose.&nbsp;A gestire la societ&agrave; adesso sar&agrave; un pool di professionisti appositamente nominato.&nbsp;La squadra allenata da Ignazio Abate, dopo 8 giornate di campionato e con 3 vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta, &egrave; sesta in classifica a quota 13 punti, in piena zona play-off promozione, a 5 punti dalla capolista Modena e a -3 dal Palermo secondo. Il procuratore federale della Figc Giuseppe Chin&egrave; chieder&agrave; gli atti alla Procura di Napoli dopo l&#39;esecuzione del decreto applicativo.

<h2>Juve Stabia, le indagini sui rapporti con la camorra</h2>

Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia, ha definito la presunta subordinazione della Juve Stabia alla camorra, in particolare ai clan D&#39;Alessandro e Imparato: &quot;Un quadro generale preoccupante, un caso scuola.&nbsp;Si tratta&nbsp;del terzo caso in Italia: prima della Juve Stabia ci sono stati analoghi provvedimenti per il Foggia Calcio e il Crotone Calcio.&nbsp;Il consuocero del boss D&#39;Alessandro ha ricoperto la carica di presidente della societ&agrave; sportiva Juve Stabia. Il mio ufficio ha la convinzione profonda che analoghi provvedimenti riguarderanno anche altre societ&agrave; in futuro: il quadro &egrave; davvero allarmante e non riguarda solo le regioni dove tipicamente sono radicate le mafie e non riguarda solo il calcio. Una degenerazione delle logiche che regolano le manifestazioni sportive: tutto questo crea un clima nel quale si possono verificare tragedie come quella di Rieti&quot;. Nicola&nbsp;Gratteri, procuratore di Napoli, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa in Procura: &quot;Gli spostamenti della squadra fino al 2024, la sicurezza, il beveraggio, le gestione dei biglietti: tutto era nelle mani della camorra&quot;.&nbsp;

In occasione della partita contro il Bari, personale del Commissariato di Castellammare di Stabia ha verificato che ai tornelli di 1 accesso alla Curva San Marco dello Stadio Menti, riservato ai tifosi locali, era presente con ruolo attivo al filtraggio, accanto al personale steward, un esponente del tifo organizzato gi&agrave; colpito da Daspo. La &quot;compagine calcistica, nel suo attuale assetto societario e proprietario, &egrave; subentrata in relazioni economiche di antica data, che sin dall&#39;origine si sono rivelate sottoposte al condizionamento di presenze e interessi mafiosi e rispetto alle quali non si &egrave; dotata di adeguati meccanismi di controllo e prevenzione&quot;, evidenziano gli investigatori. &quot;La Juve Stabia &egrave; una societ&agrave; che milita in<a href="https://www.corrieredellosport.it/calcio/serie-b"> serie B</a> e questo fa scalpore&quot;. Il prefetto di Napoli Michele&nbsp;Di Bari, nella medesima conferenza, ha aggiunto: &quot;I magistrati hanno individuato una serie di defaillance e adesso bisogna accompagnare questa societ&agrave; in un percorso di legalit&agrave;&quot;.&nbsp;L&#39;obiettivo dichiarato quindi ora &egrave; quello di&nbsp;&quot;bonificare la societ&agrave;&quot;.&nbsp;

<h2>Il settore giovanile e i soggetti sottoposti a Daspo</h2>

Le indagini, anche attraverso le dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia e dagli esiti delle registrazioni di alcuni colloqui in carcere di detenuti in regime di 41-bis, hanno messo in luce che il clan di camorra D&#39;Alessandro, egemone nel territorio stabiese, aveva dei legami con il clan Cesarano. Molti servizi connessi allo svolgimento delle competizioni sportive della squadra sono stati, nel tempo e contestualmente, affidati a imprese e soggetti con profili di contiguit&agrave; al clan D&#39;Alessandro. Elementi di condizionamento da parte dei clan sono emersi anche in merito alla scelta della societ&agrave; per i responsabili del settore tecnico giovanile, uno dei quali gi&agrave; destinatario di provvedimenti della giustizia sportiva, che attestano &quot;radicate e consolidate relazioni con clan&quot;.&nbsp; Si tratta di un settore - ha spiegato Agricola, - che veniva utilizzato &quot;per acquisire consenso tra i minori per formarli a elementi di disvalore&quot;. Come spiegato dal questore Agricola, tutto &egrave; partito il 9 febbraio 2025 quando, durante un controllo, &egrave; stato scoperto che una persona ritenuta legata al gruppo malavitoso degli Imparato, si occupava del servizio di sicurezza durante le manifestazioni sportive. &quot;Nella passata stagione agonistica - ha sottolineato il questore di Napoli - sono stati emessi 38 daspo di cui due fuori contesto e ben 22 riguardavano i clan D&#39;Alessandro e il gruppo Imparato.&nbsp;C&#39;era anche chi alterava i dati dei soggetti sottoposti a Daspo per consentire loro di entrare nello stadio. Poi c&#39;era anche una opaca gestione dei biglietti omaggio con i quali si consentiva una folta infiltrazione allo stadio di soggetti legati alla camorra&quot;.&nbsp;

<h2>La festa e il tifo controllato</h2>

C&#39;erano anche tre ultras, gi&agrave; raggiunti da Daspo, e ritenuti legati alla criminalit&agrave; organizzata sul palco allestito per festeggiare, lo scorso 29 maggio, l&#39;accesso ai play off del club. La circostanza era stata peraltro denunciata in quella occasione dall&#39;eurodeputato e consigliere comunale di Castellammare di Stabia Sandro Ruotolo. &quot;La saldatura tra gli esponenti del tifo organizzato, gi&agrave; appartenenti o contigui a compagini criminali locali, e la comunit&agrave; stabiese - spiega una nota della Procura di Napoli - si &egrave; manifestata secondo tipiche modalit&agrave; di condizionamento mafioso, nell&#39;evento organizzato dal comune di Castellammare di Stabia lo scorso 29 maggio, per celebrare la conclusione dell&#39;ottima stagione calcistica della squadra.&nbsp;Circostanza nella quale i rappresentanti dei tre gruppi ultras della tifoseria, alcuni colpiti da Daspo e con profili di contiguit&agrave; criminale, si sono proposti pubblicamente sul palco con vertici della societ&agrave; di calcio, autorit&agrave; civili e istituzioni pubbliche&quot;.&nbsp;

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