È cominciato sui social il processo a Julian Nagelsmann. Colpa sua l’eliminazione del Bayern dalla Champions? Troppo giovane e inesperto per gestire una squadra di questa cilindrata? Giusto confermarlo? Il doppio appuntamento bucato con il Villarreal, un club che è l’espressione di una città di cinquantamila abitanti, ha acceso il dibattito tra i tifosi del Bayern, mentre in Germania contano i danni economici del mancato ingresso alla semifinale. Ma l’amministratore delegato Oliver Kahn, ex portiere, ha già interrotto ogni polemica. Nagelsmann resterà in panchina anche nella prossima stagione, nessuna bocciatura. A patto, naturalmente, che riesca a portare a casa il titolo in Bundesliga, il decima consecutivo per il Bayern. I nove punti di vantaggio, a cinque giornate dalla fine del campionato, costituiscono un capitale difficile da disperdere.
Le valutazioni
Il Bayern non rinnega la scelta di puntare su Nagelsmann, nonostante la lezione che il tecnico ha ricevuto da Unai Emery in Champions: sconfitta per 1-0 in Spagna e 1-1 nel match di ritorno a Monaco. Fiducia e ottimismo. Anche se si avverte il vuoto lasciato da Hansi Flick, che ha salutato nella scorsa estate per ricostruire una Germania uscita ridimensionata dall’Europeo e prendere il posto di Joachim Löw. Nagelsmann avrà un’altra occasione. E l’invito del club è quello di continuare a dare spazio ai giovani.
Da Musiala a Nianzou
Il gioiello è Jamal Musiala, diciannove anni, ala o trequartista, sei gol e sei assist: vale già cinquanta milioni. Ma nel nuovo Bayern hanno trovato spazio anche il terzino destro Josip Stanisic, classe 2000, croato, la mezzala Malik Tillman (2002) e il difensore centrale Tanguy Nianzou, francese, origine ivoriane, un metro e 91, arrivato gratis nel 2020 dal vivaio del Paris Saint Germain. A parte la crescita di Musiala, Nianzou è la novità del Bayern: forza atletica, anticipo, colpo di testa, rapidità nelle chiusure e nei recuperi, quattordici partite e un gol (all’Union Berlino) in Bundesliga, quattro presenze in Champions. Ha diciannove anni, si muove sul centro-destra, sempre titolare nelle ultime tre partite di campionato. Ha un contratto fino al 2024, il Bayern gli ha proposto il rinnovo. Nei due appuntamenti con il Villarreal era in panchina.
Il rimpianto del Psg
Fa parte della nazionale francese Under 20, ma il ct Deschamps potrebbe provarlo nelle prossime amichevoli. Medaglia di bronzo con l’Under 17 al Mondiale in Brasile nel 2019. È nato a Parigi il 7 giugno del 2002, ha cominciato a giocare nell’Epinay Athletico, nel Senart-Moissy e nel Fontainebleau. Nel 2016 è entrato nell’accademia del Psg. Thomas Tuchel lo aveva fatto esordire nella squadra di Mbappé: tredici presenze e tre gol tra Ligue 1 e coppe. Ma Nianzou, nonostante il pressing del direttore sportivo Leonardo, ha deciso di andare via: non lo cercava solo il Bayern, segnali erano arrivati anche dal Liverpool e dal Manchester City.