I David di Donatello 2022: rush finale per la vittoria

Verdetto il 3 maggio: in corsa i registi Sorrentino, Martone, Di Costanzo, i Manetti Bros, Mainetti e Tornatore. L'attore Toni Servillo presente in tre film su sei e lizza per due statuette: miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista. In Ariaferma è co-protagonista ma non ha candidature
I David di Donatello 2022: rush finale per la vittoria
di Biagio Angrisani
4 min

ROMA - Il prossimo 3 maggio si assegneranno i David di Donatello. Tanti, come al solito i film in concorso nei vari segmenti. Soffermiamoci sui film che hanno avuto il maggior numero di candidature. Per i miglior film e miglior regia, sei lavori pregevoli. Paolo Sorrentino  con "È stata la mano di Dio" (16 candidature), Gabriele Mainetti con "Freaks out" (16), Mario Martone con "Qui rido io" (14), Leonardo DI Costanzo "Ariaferma" (11,  i Manetti Bros con "Diabolik" (11), Giuseppe Tornatore con "Ennio" (6). Non citiamo gli altri film in concorso perché si tratterebbe di redigere un lavoro enciclopedico che poco si addice al medium prescelto per questo nostro lavoro. Né mancano i critici cinematografici che ne hanno già ampiamente parlato. In Italia si va poco al cinema ma di critici sono piene agorà reali e virtuali.

CENTRO-SUD - Uno degli aspetti che incuriosiscono e calamitano l'attenzione è il fatto che i sei registi in corsa sono tutti del Centro e Sud Italia. Tre campani, due romani e un siciliano. In sostanza due nati a Napoli (Sorrentino e Martone), uno a Ischia, due a Roma e uno a Bagheria. Una coincidenza? Può darsi, però è inconfutabile.

TRIS - In tre film in scena c'è Toni Servillo: È stata la mano di Dio, Ariaferma e Qui rido io. L'attore afragolese è senza dubbio la "maschera napoletana" attualmente più importante del cinema italiano con movenze e tempi scenici millenari (attingono al teatro greco versione pompeana-partenopea rielaborati in chiave moderna attraverso la mimica eduardiana nell'alchimia silenzio espressivo-parole-silenzio gestaltico). Una digressione: fa specie che Servillo pur meritandolo non abbia ancora vinto un premio Oscar. Comunque, tornando alle statuette di Donatello, Servillo è in corsa per miglior attore protagonista nel film di Martone "Qui rido io" dove interpreta Eduardo Scarpetta, attore e commediografo di successo e genitore di una famiglia a dir poco allargata tra i cui figli ci sono anche Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. L'interpretazione di Servillo è di alto profilo avvantaggiato dal fatto che "gioca in casa" essendo compenetrato nel personaggio teatrale conoscendo vita, morte e miracoli - al pari di Martone - del grande attore e creatore della maschera di Felice Sciosciammocca. Servillo è in lizza anche per la statuetta di miglior attore non protagonista nel film autobiografico di Sorrentino: "È stata la mano di Dio” dove interpreta il ruolo del padre del protagonista ed esce di scena per esigenze narrative a metà film poiché muore. Pur avendo con Silvio Orlando il ruolo di co-protagonista in Ariaferma di Di Costanzo, Servillo non ha ottenuto candidature per il Donatello per questo film, ma chi ha avuto modo di vedere il film comprende bene la caratura dell'interpretazione e il perché di alcune scelte. Fermiamoci qui. Questo servizio continua. Ci saranno altri articoli sull'argomento che tratteranno nello specifico i sei film sopra enunciati. 


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