Quanti infortuni in Serie A: ecco perché tanti scelgono un preparatore personale

Intervista a Carmine Menna, esperto e allenatore di vip, atleti e influencer che racconta come mai sempre più giocatori scelgono di lavorare anche da soli
Quanti infortuni in Serie A: ecco perché tanti scelgono un preparatore personale
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Campionati, coppe, impegni con le nazionali: oggi i calciatori hanno sempre più impegni, i loro muscoli sono sempre più stressati e per questo, nella stragrande maggioranza dei casi, si rivolgono a professionisti privati il cui lavoro possa integrare quello di gruppo in squadra. Ne parliamo con Carmine Menna: torinese, preparatore, allena atleti (da Immobile a El Shaarawy) e influencer e ha una sua piattaforma con migliaia di iscritti (oltre che 115mila follower solo su Instagram).
Partiamo dallo sport e dai calciatori: come mai oggi è così importante per un giocatore fare una mini preparazione prima del ritiro vero e proprio? E poi integrare il lavoro di gruppo con un lavoro personalizzato?
"La preparazione pre-stagione durante il periodo estivo può essere davvero importante prima dell'inizio ufficiale di stagione per diversi motivi. Sicuramente è importante anche per il calciatore un periodo di scarico dai ritmi della stagione e di decondizionamento. È chiaro però ridurre totalmente l'esercizio fisico per un periodo di un mese abbondante non è ottimale. L’obiettivo di una preparazione pre-stagione quindi è quello di fare un lavoro tale da aiutare il calciatore a raggiungere un buon livello di preparazione atletica per affrontare al meglio l’inizio di stagione, attraverso appunto un programma di allenamento che può includere esercizi di resistenza, forza, velocità e agilità, per creare una base solida prima dell'inizio ufficiale della stagione. Inoltre una preparazione personalizzata può essere utile come periodo di transizione graduale da una fase di riposo a quello che sarà il ritiro vero e proprio con al squadra per la preparazione atletica. Questo può contribuire anche a ridurre il rischio di infortuni in stagione (ma può anche essere utile sfruttarlo come periodo per lavorare sulla riabilitazione da eventuali infortuni precedenti).
Quali sono i benefici e i rischi, se ci sono?
"Benefici della preparazione pre-stagione nel calcio sono come dicevo il miglioramento della forma fisica e prestazione dopo una fase di riposo, per farsi trovare più pronti all'intensità della stagione,  grazie ad un lavoro su aspetti come resistenza, forza, velocità, agilità. Un altro beneficio quindi è la riduzione del rischio di infortuni proprio perché questo periodo mira a preparare i calciatori fisicamente e mentalmente per la stagione grazie ad un allenamento graduale ed eventualmente un lavoro di riabilitazione da infortuni passati. Inoltre il calciatore ha l'opportunità di lavorare per migliorare le abilità tecniche e affinare i movimenti individuali. Sono però da considerare anche eventuali rischi a cui fare attenzione, come un possibile sovraccarico fisico se l’allenamento non viene gestito correttamente: uno sforzo eccessivo senza recupero adeguato è da evitare perché influisce negativamente sulle prestazioni oltre ad aumentare il rischio di infortunio. Poi è da considerare che comunque esiste sempre la possibilità di infortuni durante l'allenamento, anche se ben gestito".
E dal punto di vista mentale?
"Trattandosi comunque di allenamento si richiede impegno e dedizione oltre che tempo ed energia e bisogna evitare di affaticare mentalmente l’atleta, cosa che può avere effetti negativi sulle sue prestazioni e sulla sua motivazione. Naturalmente benefici e rischi possono variare da soggetto a soggetto, a seconda della specifica condizione fisica, l’età, l'esperienza e altri fattori, l'importante è avere un dialogo continuo e valutare".
Durante la stagione quanto e in cosa può aiutare un preparatore personale che supporti il lavoro nei club?
"In generale, un preparatore personale può davvero svolgere un ruolo importante per  supportare e aiutare il calciatore ad ottimizzare la propria prestazione. Ovviamente nel corso della stagione bisogna valutare il lavoro che viene già svolto con la squadra per evitare di sovraccaricare ulteriormente e quindi il lavoro che si può andare a fare è un lavoro di rifinitura o per lavorare su eventuali carenze".
Anche molte persone comune scelgono il personal trainer: come mai oggi questa figura sostituisce quella del classico istruttore di palestra?
"È vero che molte persone cercano un personal e la figura dell’istruttore presente in palestra ha quindi perso un po', anche proprio per come è organizzata la maggior parte dei centri, anche se non sempre è così. Poi quello che si nota oggi è che le persone ricercano un vero e proprio coach, inteso come una figura che li possa guidare completamente e accompagnare lungo il percorso di fitness, che li aiuti realmente nella loro crescita e raggiungimento dei risultati, agendo sulla loro consapevolezza. Poi certamente un percorso individuale con personal può non essere accessibile per tutti, ma è anche vero che programmi rivolti a tutti, se ben strutturati, basati sulle esigenze comuni delle persone e se comunque viene fornito supporto, assolutamente permettono di ottenere grande efficacia e grandi risultati, con una progressione graduale del carico ma anche su altri aspetti che ovviamente determinano la giusta intensità e quindi l’efficacia degli stimoli. Inoltre a volte potrebbe si può riadattare il programma ad esigenze individuali attraverso variazioni e suggerimenti, ovviamente nel limite del possibile, mentre nel caso ci siano patologie o situazioni/esigenze specifiche importanti di cui tenere conto è bene fare attenzione.  La chiave per un programma standardizzato di successo sta nella qualità del percorso rispetto alle esigenze e i desideri che vuole soddisfare, la capacità di fornire supporto, il tutto ovviamente unito all’impegno individuale della persona che lo segue, senza il quale non è possibile ottenere risultati".
Camminata di un’ora al giorno: fa bene o è un falso mito?
"Certo che fa bene, sia che si abbia l’esigenza di perdere peso e ridurre il grasso corporeo sia che non si abbia questa esigenza e si sia già diciamo in forma e allenati. Infatti camminare contribuisce al dispendio calorico, ma soprattutto è benefico per la salute cardiovascolare e dal punto di vista metabolico. Ovviamente l’importante non è tanto fare per forza camminate da un’ora, perché si può tranquillamente spezzare nella giornata, l’importante è camminare e fare un buon numero di passi giornalmente".

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