Berlusconi ricoverato, cause, sintomi e terapie della polmonite

La malattia, spesso causata dallo pneumococco, può essere anche virale. Per i pazienti più fragili si ricorre anche al ricovero
Berlusconi ricoverato, cause, sintomi e terapie della polmonite© ANSA
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MILANO - La polmonite che, oggi, ha colpito Silvio Berlusconi è una malattia da non prendere sottogamba. Una cura adeguata dell'infezione può portare a un recupero rapido ma è bene sottolineare che nella maggior parte dei casi la malattia può essere gestita tra le mure domestiche, eccetto per i pazienti fragili: in quel caso potrebbe essere necessario il ricovero. Ogni anno, nel nostro Paese, sono circa 150mila i ricoverati in ospedale mentre i decessi sfiorano le 9mila unità, il cui tasso è però tra i più bassi d’Europa.

Polmonite, le cause

Quando si parla di polmonite si fa riferimento a un processo infiammatorio dei polmoni in genere di natura infettiva. Il batterio che provoca l'infezione è lo 'Streptococcus pneumoniae', nome scientifico del pneumococco, ma anche il Mycoplasma e la Chlamydia. I funghi compaiono di rado. In tale contesto, i virus facilitano le sovrainfezioni batteriche, come accade per esempio con l’influenza che si può complicare con una polmonite batterica.

Polmonite, i sintomi

I sintomi più frequenti della polmonite sono: febbre, tosse stizzosa o grassa, malessere generale, astenia e soprattutto la mancanza di fiato. "Le polmoniti causate da germi atipici come il Mycoplasma pneumoniae - sottolinea Sergio Harari, direttore dell’Unità operativa di Pneumologia all’Ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano - hanno in genere un esordio più graduale e sono spesso accompagnate da sintomi non polmonari come mal di testa, dolori muscolari e nausea". Quando invece si tratta di polmoniti batteriche, ascoltando polmoni con lo stetoscopio, il medico può perfino sentire rumori che segnalano la presenza di liquidi anomali negli alveoli polmonari. Nel caso delle polmoniti atipiche questi rumori si sentono con più difficoltà.

Polmonite, la diagnosi

Come si effettua la diagnosi della polmonite? Si procede con una radiografia al torace mentre in specifici casi è sufficiente un’attenta visita con lo stetoscopio. Qualora il paziente dovesse rispondere bene alla terapia, quest'ultimo non dovrà effettuare altri esami di controllo. Nei casi più dubbi, si effettua invece una Tac, anche quando la radiografia risulta negativa.

Polmonite, le terapie

"Le forme batteriche e quelle causate da microrganismi atipici si curano con antibiotici", spiega Sergio Harari. "Nella maggior parte dei casi il farmaco più adatto viene individuato in relazione alle caratteristiche del paziente, ai germi circolanti e alla gravità dei disturbi, in quanto nella maggior parte dei casi non si riesce a identificare l’agente infettivo. Possono poi essere utili farmaci sintomatici per mitigare la febbre e la tosse". Quando ricorrere all'antibiotico? Quest'ultimo va assunto seguendo con attenzione le indicazioni del medico affinché la terapia faccia correttamente il suo corso. Interromperla prima del necessario può essere rischioso, mentre prolungarla oltre le indicazioni può provocare diarrea e nausea. Tempistiche di guarigione? E' sufficiente un trattamento di tra i 5 e i 7 giorni. La malattia può colpire ogni paziente ma hanno maggiori possibilità di svilupparla persone anziane o con malattie croniche quali il diabete, i pazienti con patologie cardiorespiratorie, i fumatori che più spesso possono andare incontro a complicanze.

Polmonite, fare prevenzione

Come prevenire la polmonite? Vaccinandosi. I vaccini consigliati infatti sono quello contro lo pneumococco (sia il 23 sia il 13-valente), batterio più spesso responsabile di polmoniti, e quello contro l’influenza. Quest'ultimo può aprire la strada ad altre sovrainfezioni di matrice batterica che possono sfociare in una polmonite.


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