Bagnaia senza filtri: "La mia ragazza mi ha cazziato, ecco il motivo”

Arriva la sua sesta vittoria domenicale e il rilancio a parole: "Mi circondo di gente che mi vuole bene”
Gianmaria Rosati   
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Le esultanze in stile Luca Toni e Roberto Baggio nel giro d’onore sono più consone a una persona misurata come Pecco Bagnaia, rispetto a un indice davanti a naso e bocca. Ma il senso era essenzialmente quello: «A volte la gente parla troppo, serve attendere i risultati», ha esordito il campione del mondo dopo la sesta vittoria domenicale di un 2023 da montagne russe proprio come il 2022, quando il torinese era dovuto finire a -91 dalla vetta per avviare la marcia trionfale verso il titolo. Non tutti sanno rendere spalle al muro ma evidentemente Pecco - superato sabato da Jorge Martin - non è tra loro. «Sono stato aiutato dalle persone che mi vogliono bene. Aiutato ma anche “cazziato”, dalla mia fidanzata Domizia, lo fa quando vede che non riesco a dare il massimo. Ma poi il discorso è caduto su ciò che lei stava facendo a casa, mi ha aiutato ad allontanare i pensieri negativi».  

Bagnaia, che risposta

Prezioso è stato il contributo del consigliere per eccellenza, Valentino Rossi, ma in generale Bagnaia in questi anni ha imparato a rialzarsi grazie anche alla sua gente. «Cerco di circondarmi di persone che mi vogliono bene e devo dire che sono fortunato, perché ne ho veramente tante. Mi ha fatto bene sfogarmi. Dopo lo spaventoso incidente di Barcellona ne abbiamo passate tante, c’era bisogno di un risultato così». Come aveva spiegato venerdì e sabato, lo scarso feeling a Mandalika nasceva da un’elettronica imperfetta. Un difetto che ieri è stato corretto prima della gara. «Un grande ringraziamento ai nostri elettronici». Una gara in rimonta all’arrembaggio ma anche di gestione, come negli ultimi giri, quando Pecco ha amministrato il vantaggio su Maverick Viñales e Fabio Quartararo. Persino troppo, forse, visto che a gara finita, rivedendo gli highlights assieme ai compagni di podio, si è accorto di quanto gli inseguitori si fossero avvicinati. «Ho rallentato perché sulla gomma anteriore non c’era più niente».  

Che duello 

Il duello con Martin era divampato da tempo, ma l’Indonesia ha alzato ulteriormente la temperatura. «È un duello fratricida - ha ammesso Gigi Dall’Igna, dg di Borgo Panigale - ma per noi sarà bello vederli lottare fino alla fine. La vittoria di Pecco? Dal punto di vista dell’assetto e dell’elettronica abbiamo fatto qualche evoluzione. Ma la pezza più grossa ce l’ha messa Pecco, che ha fatto un capolavoro: ha reagito veramente da campione e non era facile». Per Pecco, la caduta di Martin è stata un’istantanea che più volte aveva vissuto in prima persona: «Siamo a un livello talmente alto che basta poco per cadere. Di scivolate così ne ho fatte tante, purtroppo, penso ad Austin e all’India. Quando hai quella fiducia, paradossalmente devi stare molto attento». Parole di chi ha già maturato esperienza, virtù potenzialmente decisiva per il titolo. 


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