Il WEC e la Ferrari tingono Monza di Rosso

Oltre 65mila appassionati hanno popolato l'Autodromo italiano durante il week end del WEC: è effetto Ferrari, ma non solo
Il WEC e la Ferrari tingono Monza di Rosso
Lorenzo Lucidi
4 min

È stata una Monza affollatissima e tinta di rosso, quella della 6 Ore del WEC. Sulla scia del ritorno della Ferrari nella classe regina e della vittoria dell’equipaggio Pier Guidi/Giovinazzi/Calado a Le Mans, sull’Autodromo Nazionale questo week end è stato record di presenze per un evento Endurance. Nel corso del fine settimana, sono state infatti oltre 65mila le persone che hanno popolato le tribune, i prati e il paddock di Monza. Numeri che testimoniano un ritorno di fiamma verso una serie ricchissima di storia e che prestigio e che negli ultimi anni, almeno in Italia, aveva faticato a uscire dalla propria nicchia.

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Il grande successo delle Hypercar

Grandi protagoniste di questa rinascita sono le Hypercar, prototipi tecnologicamente avanzatissimi ed esteticamente accattivanti, introdotti nel 2021 in sostituzione delle LMP1. Negli ultimi due anni, la griglia di partenza si è ampliata con sorprendente rapidità, includendo Case che nell’Endurance hanno fatto la propria storia ma anche Costruttori al loro debutto nella classe regina del WEC. Una lista destinata ad allungarsi ulteriormente nei prossimi anni, con gli arrivi di BMW e Alpine, senza contare Lamborghini, che svelerà la propria vettura in occasione del Festiva of Speed di Goodwood, Isotta Fraschini e Alfa Romeo, che dopo la fine del rapporto con Sauber potrebbe anche lei decidere di intraprendere il percorso di ingresso nel Mondiale Endurance.

Impossibile negare però che, almeno a Monza, il ruolo più importante per donare nuova popolarità al WEC l’abbia giocato la Ferrari. Quel brand capace di ritornare dopo 50 anni di assenza nella classe regina, fare la pole position con la nuova vettura nella gara d’esordio, a Sebring, e infine vincere la 24 Ore di Le Mans, quella del centenario, davanti alle favoritissime Toyota. Un’impresa entrata di buon diritto nella storia e che si è tradotta in un record di presenze a Monza. Con numeri lontani da quelli della popolarissima Formula 1, ma impensabili fino a poco tempo fa per una serie che, pur ricchissima di storia e prestigio, veniva percepita come di nicchia rispetto al Circus.

WEC e Formula 1, universi opposti

Il mondo del WEC, del resto, si è rivelato per tanti tifosi essere decisamente più aperto – e abbordabile – rispetto a quello della Formula 1. Il venerdì di Monza gli spettatori hanno potuto accedere alle tribune per assistere alle prove libere gratuitamente, e il paddock è liberamente accessibile a chiunque abbia un biglietto valido. Così che camminare tra le varie hospitality e poter vedere i piloti dal vivo non sia stato un privilegio riservato a pochissimi come in F1.

Sin dal venerdì, migliaia di persone hanno sfidato temperature che hanno raggiunto quota 34 gradi per andare a caccia autografi o semplicemente godersi ogni istante dell’atmosfera del WEC. Ovviamente con una folla sempre fissa a presidiare l’hospitality del Cavallino Rampante, con i piloti della Rossa a cui è stata riservata un’accoglienza da superstar.

Un crescendo che si ha vissuto il suo apice con il secondo posto conquistato dalla Ferrari #50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, al termine di un lungo duello a distanza con la Toyota #7 che alla fine ha conquistato la vittoria di Monza. E come accade nei GP di F1, bandiere del Cavallino, striscioni e fumogeni rossi sono stati grandi protagoniste dell’invasione di pista che anticipa la festa del podio. Sempre pronti a tifare la Ferrari, che sia una monoposto, un prototipo endurance o una vettura GT.

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