Licenze taxi, è scontro Meloni-Gualtieri: cosa sta succedendo
Una polemica è esplosa quella tra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il Governo Meloni riguardo al decreto che mira ad aumentare il numero di taxi nelle principali città italiane. Secondo quanto riporta La Repubblica, l'accusa del primo cittadino romano è chiara: il decreto è "inutilizzabile" e potrebbe costringere il Comune di Roma a seguire una procedura burocratica obsoleta, rallentando il rilascio delle licenze e danneggiando le amministrazioni locali.
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La questione licenze
Secondo il decreto in questione, il 20% delle entrate derivanti dal rilascio delle nuove licenze andrebbe al Comune per coprire le spese legate al concorso pubblico di assegnazione. La procedura tradizionale però, se seguita, permetterebbe ai Comuni di incamerare maggiori entrate, a discapito dell'efficienza.
Le modifiche principali includono procedure più rapide per l'assegnazione delle licenze da parte dell'Autorità dei Trasporti entro 20 giorni e una validità di due anni per le licenze temporanee. I sindaci delle principali città italiane devono decidere se seguire la procedura tradizionale e garantirsi entrate significative o adottare il nuovo sistema più agile, ma con il rischio di perdere finanziamenti.
L'Anci ha presentato degli emendamenti al decreto governativo, cercando di conciliare rapidità nell'assegnazione delle licenze senza penalizzare le amministrazioni locali. Gli emendamenti sono stati respinti dalla maggioranza, alimentando ulteriormente le tensioni.
Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha risposto alle critiche dei sindaci affermando che regole migliori sono in arrivo, mentre il Ministro delle Imprese, Giancarlo Urso, ha interrogato Gualtieri sulla sua gestione dell'emergenza taxi quando era Ministro dell'Economia nel governo Conte II e sul motivo per cui non ha attivato la procedura tradizionale mentre era sindaco di Roma.
Le parole di Salvini
"Nessun comune ha ancora pubblicato i bandi per le licenze incrementali dei taxi, abbiamo dato la possibilità ai comuni di aumentare fino al 20% le licenze. A questo punto spetta ai sindaci, attendo di capire" cosa voglia fare "il sindaco di Roma, visto che qui c'è una evidente carenza di mezzi pubblici in servizio. Non ci sono più scuse". Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al question time alla Camera. "I sindaci che ritengono che le loro città abbiano bisogno di più taxi possono emettere il bando, i sindaci che non lo faranno vuol dire che sono contenti del servizio che mettono a disposizione dei loro cittadini", ha concluso il ministro.
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