Roma, 4 nuove stazioni per la metro A: arriverà fino a Montemario

Si tratta dell’ultimo progetto seguito dall’ex sindaca Raggi, già pensato a inizio anni ’70: stanziati 5,6 milioni di euro per il prolungamento fino a Montemario, per un totale di 5 km in più
Roma, 4 nuove stazioni per la metro A: arriverà fino a Montemario
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L’ultimo progetto seguito da Virginia Raggi prima dell’insediamento del suo successore, Roberto Gualtieri, ha riguardato il prolungamento della metro A fino a Monte Mario, ovvero oltre la stazione Battistini. Si tratta di un progetto che non è affatto nuovo: il tracciato, infatti, era stato già pensato a inizio anni ’70, e poi mai messo in pratica. Finalmente è stato ripreso nel PUMS (il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile): “L'istanza presentata è a valere sulle risorse già assegnate dal decreto del Mims 215/2021, relativo alla ripartizione del Fondo Progettazione Opere Prioritarie, che ha destinato a Roma Capitale 5,6 milioni di euro, finanziamento adeguato al prolungamento della metro A verso Monte Mario”, aveva spiegato qualche settimana fa l’ex assessore alla Città in Movimento, Pietro Calabrese. 

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Le nuove fermate

Di quante fermate sarebbe composto il prolungamento? Quattro: Bembo, Valle dei Fontanili, Millesimo e il capolinea Monte Mario, per un totale di circa 5 km in più rispetto all’attuale tracciato andando a coprire i quartieri di Primavalle e Torrevecchia. A Monte Mario, inoltre, c’è l’idea di realizzare un nodo di scambio con la ferrovia FL3.Presso la stazione Bembo - aveva specificato Calabrese - abbiamo previsto anche la realizzazione di un manufatto di bivio, che permetterà uno sviluppo dell'infrastruttura in diramazione, come abbiamo sempre relazionato, qualora nei prossimi decenni verso l'ambito di Casal Selce si dovesse verificare un incremento insediativo compatibile con i finanziamenti ministeriali per una infrastruttura metro”. 

I tempi

E chi già pensava di poter usufruire di quelle fermate in più, dovrà frenare l’entusiasmo. Per un progetto del genere ci vogliono anni (e anche molte risorse in più), senza contare quanto questo tipo di lavori vada a rilento, tra pianificazione, bando di gara e infine realizzazione dell’opera. Speriamo solo che, vista la nascita del progetto negli anni ’70, non ci voglia un altro mezzo secolo per vederne la luce.

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