Tempo di polemiche tra il Corpo dei Vigili Urbani di Roma e l’amministrazione capitolina. Al centro della questione, le biciclette a pedalata assistita fornite dalla sindaca Virginia Raggi agli agenti per sorvegliare le strade della Capitale. Le lamentele riguardano soprattutto l’estetica delle due ruote, giudicate negativamente con toni anche di scherno.
Parole al veleno
Mauro Cordova, presidente dell’Arvu - Associazione Romana Vigili Urbani che conta oltre 4mila iscritti -, si è lasciato andare a commenti che dimenticano la diplomazia: “Siamo vigili o casalinghe?” E ancora, definisce le bici un mezzo “umiliante, con il canestrello. Un mezzo adatto forse per le casalinghe, certo non per gli agenti in divisa. Il Comune ci ha messo alla berlina, a questo punto potevano darci un pedalò per sorvegliare Ostia”.
Esposto al Prefetto
Oltre alle parole al veleno, l’Arvu sta per spedire al Prefetto di Roma un esposto in cui si chiede il “fermo cautelativo dei mezzi”, appellandosi al cavillo secondo cui il rosso - colore delle bici - non fa parte delle tonalità ufficiali della Polizia locale.
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Fornitura gratuita
Dal canto suo, il Comune replica puntando sul perno economico: le biciclette fornite sono gratis. I mezzi sono stati consegnati ai vigili urbani qualche settimana fa, con tanto di cerimonia. Le polemiche sono state istantanee, con la lettera di protesta dell’Arvu. Il delegato Ferrara ha cercato di calmare e acque: “Siamo aperti a qualunque miglioramento, per carità, ma evitiamo le polemiche sterili”. Questione di colori, di cavilli e di credibilità estetica, insomma: la guerra per le pedalate di sorveglianza non è ancora finita.
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