© FOTO SCHICCHIBOLOGNA - Doveva tornare il 20, ma la permanenza in Brasile rischia di prolungarsi e il suo viaggio di diventare una sorta di odissea. Danilo anche ieri si è sentito con i compagni, la volontà è quella di tornare nei tempi previsti per ricominciare ad allenarsi, ma tutto dovrà coincidere con le possibilità di viaggio che le compagnie aeree metteranno a disposizione. Pochi voli, e tutti da prendere in totale sicurezza. Oggi, intanto, anche il Bologna si aspetta di conoscere modalità per la ripresa, tra esami da svolgere e precauzioni da prendere. Di certo Danilo, come tutti gli altri che sono all’estero (Dijks, Krejcì, e Tanjga) dovrà farsi altri quattordici giorni di isolamento in Italia. Dal protocollo medico dovrebbero anche essere messe in evidenza le modalità da prendere: ritiri in albergo e al centro tecnico. Senza rischi, né contatti. Il Bologna alloggerà al Calzavecchio, allenamenti a Casteldebole e ritorno in hotel. Stop. La disponibilità da parte dell’albergo c’è. Gli esami clinici, invece, potrebbero essere sostenuti all’Isokinetic. Tutto verrà programmato nei minimi dettagli. Niente verrà lasciato al caso.
Modalità
In questa chiave sarà una sorta di grande ritiro atipico, ma con modalità simili. I giocatori non potranno vedere nessuno, spostamenti limitatissimi. Tra i rientri. Quello di Danilo è certamente il più delicato. Anche perché è uno dei giocatori più importanti, in difesa quando manca si sente, e al netto di una ripresa il brasiliano sarà uno degli elementi fondamentali. La seconda quarantena Danilo la gestirà da solo, nella sua casa fuori città. Resterà in contatto con i medici. Il più è tornare. Se le contingenze lo permetteranno, Danilo potrebbe prendere uno dei voli programmati: il 22 aprile è una data plausibile, ma tutto dipenderà anche dalla situazione italiana, se il calcio riprenderà o no.
Leggi l'articolo completo nell'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio