Coppa Davis, cosa deve fare l'Italia per qualificarsi alle Finals

La battuta d'arresto dell'esordio contro il Canada ha complicato le cose ma ancora c’è speranza
Coppa Davis, cosa deve fare l'Italia per qualificarsi alle Finals© LAPRESSE
Ronald Giammò 
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Nessun dubbio, un'unica certezza. Per passare il turno e qualificarsi alle Finals di Malaga l'Italia dovrà battere oggi il Cile e fare altrettanto domenica contro la Svezia. La battuta d'arresto dell'esordio contro il Canada - vincitore ieri 3-0 contro gli svedesi - non consente alcun passo falso agli azzurri , che dovranno adesso cercare di ottenere due successi per assicurarsi almeno il 2° posto nel loro girone.  Se il Canada dovesse battere anche il Cile all'ultima giornata, l'Italia infatti passerebbe il turno vincendo le sue due partite con qualsiasi punteggio. Qualora il Canada dovesse invece arrendersi al Cile, le condizioni che assicurerebbero il passaggio del turno per gli uomini di capitan Volandri sarebbero due: battere 3-0 il Cile e vincere con la Svezia con qualsiasi risultato, a patto che il Cile vinca 2-1 contro il Canada. Se i cileni dovessero surclassare per 3-0 il Canada, noi dovremmo vincere entrambe le sfide che restano con lo stesso risultato e avere un quoziente set non peggiore di quello del Cile. Questo perché, in caso di arrivo a parità punti e vittorie di più squadre, a contare sarebbe la percentuale di set vinti da ciascuna squadra; se solo due di queste tre squadre dovessero avere le stesso quoziente set, allora a determinare la classifica finale sarebbe lo scontro diretto tra queste due nazionali.  

Coppa Davis, un format contorto e criticato 

Un format complesso, tanto per i protagonisti che per il pubblico, che nelle quattro città sedi ha disertato in massa la maggior parte degli incontri che non vedevano la squadra di casa in campo. E che ha spinto il n.1 del mondo Djokovic a invocare una revisione dell'attuale format: «Non essendo nell'Itf non so cosa st ia accadendo. Spero che i giocatori vengano consultati, perché non capita mai. Dovrebbero essere più coinvolti in questo tipo di cambiamenti : dovremmo sederci tutti quanti per discutere del futuro». Una riflessione che porrebbe le basi per la sopravvivenza della Davis: «Questa è una competizione che non deve sparire , perché è la più longeva nel nostro sport e non c'è niente di più importante del rappresentare il proprio Paese. Adesso - ha concluso Djokovic - è il momento di trovare il giusto equilibrio. Nel 2019 si giocò solo a Madrid negando al 99% degli altri Paesi la possibilità di giocare in casa. La Serbia, per fare un esempio, è da 4-5 anni che non gioca di fronte al proprio pubblico, ed è davvero troppo tempo». 


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