La lunga vigilia di Italia-Serbia, tutti i segreti dell'attesa di Coppa Davis

Volandri: "Oggi sarà una partita a scacchi. Sinner e Djokovic? Match superiore a quello di Torino"
Davide Palliggiano
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MALAGA - Provare a leggere il futuro non è ancora nelle sue corde, ma interpretare, anticipare ciò che potrebbe accadere nella sfida più attesa di tutta la Coppa Davis, a Filippo Volandri è più che concesso. Anche perché sarà lui, dalla panchina, a dare indicazioni a Jannik Sinner durante il match di oggi contro Djokovic, quello che metterà in palio il secondo punto della semifinale tra Italia e Serbia. «Sarà una partita a scacchi ancora superiore rispetto alle ultime due che abbiamo visto recentemente - ha anticipato il capitano - Nole ha imparato a capire cosa ci si può aspettare da Sinner e Jannik ha capito che le armi con cui ha battuto Djokovic nel primo match delle Finals non gli bastano più. Entrambi cambieranno qualcosa, è questa caratteristica a renderli speciali». Filo sa che Djokovic si nutre del pubblico avverso. L’ha fatto a Torino, gli è ricapitato a Malaga con la Gran Bretagna. E oggi, al Martin Carpena, la maggior parte dei presenti avrà la maglietta azzurra e farà tifo per l’Italia. «Ci ha fatto l’abitudine e ha deciso di gestirla così. Questo suo aspetto, ci preoccupa: quando Djokovic è piatto, vuol dire che qualcosa non va. Quando s’arrabbia, diventa più pericoloso».  

Italia, sorpasso Musetti

Un lavoro bello, quello di Volandri, ma difficilissimo. Bello perché per il numero 1 può stare più che tranquillo: è Sinner e non si scappa. Per il n.2, che poi è quello che gioca prima, un bel dilemma: insistere di nuovo su Arnaldi, che nei quarti ha perso contro Van de Zandschulp, ma che ha avuto tre match point, o aspettarsi che Sonego possa essere abbastanza in forma da battere Kecmanovic. Il nostro n.2, ranking alla mano, sarebbe Musetti: la superficie a lui poco congeniale e il deludente finale di stagione non lo mettono in pole, anche se le sue quotazioni ieri sera sono cresciute, visto che in due precedenti Muso ha sempre vinto contro il serbo. «Sonego sta meglio, il doppio gli ha dato fiducia - così Volandri in mattinata - sarebbe tecnicamente pronto per il primo singolare, ma fisicamente bisogna capire come si sentirà al risveglio». Traduzione: meglio tenerselo per l’eventuale doppio. Resta aperta l’ipotesi Arnaldi, nonostante gli errori all’esordio. Ieri s’è allenato con Bolelli e non ha perso il sorriso, anzi, s’è lasciato andare a una battutaavrei dovuta farla così») quando gli è riuscita alla perfezione una palla corta molto simile al match point sprecato il giorno prima contro l’Olanda. «Matteo era dispiaciuto. Mi basta». Oggi insieme ai compagni canterà l’inno con un fiocco rosso sulla tuta contro la violenza sulle donne.

 


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