Pagina 2 | Sinner e la frase dopo la vittoria su Djokovic: "C'è una partita che mi ha insegnato tantissimo"

"In Italia sono le 8.15, quindi: buongiorno a tutti! Non solo alla mia famiglia a ma tutti i tifosi italiani". Jannik Sinner non perde mai il buonumore, figuriamoci ora che ha centrato una finale di uno Slam che gli italiani aspettavano da tanto tempo, da quella di Berrettini a Wimbledon. Ne è passato di tempo ma a rendere il tutto ancora più piacevole e è stato il trionfo su Nole Djokovic, numero uno al mondo. Asfaltato da un Sinner in condizioni clamorose. Lui, l'azzurro, sembra sereno ma dentro è un vulcano di emozioni. Eppure, anche nel momento della gloria, ci tiene a specificare che non è l'unico azzurro arrivato fino in fondo: "E adesso abbiamo anche Bolelli e Vavassori in finale di doppio, c'è tanta Italia a Melbourne, anche sugli spalti", ha detto. Un gesto bellissimo che dà l'idea di un gruppo che funziona alla grande. 


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"La sconfitta contro Djokovic a Wimbledon mi è servita tantissimo"

L'analisi della partita del tennista altoatesino è lucidissima: "È stato un match duro, che ho cominciato benissimo per i primi due set. Ho sbagliato il dritto sul match point perché ero un po' teso. Ho sbagliato lì perché ho cambiato idea in corsa, ma nell'intervallo ho cancellato tutto, volevo essere pronto per il set successivo". E così è stato. "Aspettavo tanto questa partita con un giocatore da cui si può imparare tanto. Ho sempre imparato qualcosa affrontandolo e devo ringraziare il mio team per avermi aiutato a crescere".

Sinner parla con il massimo rispetto di Djokovic, un avversario che lo teme moltissimo: "Non so cosa gli renda la vita complicata nel mio gioco. Io e lui siamo molto simili. La sconfitta contro di lui in semifinale a Wimbledon mi è servita da lezione. Ho imparato tantissimo da quel ko. Le tattiche che ho usato per batterlo non ve le dico. Posso dire invece di essere in finale in questo Slam che si chiama l'Happy Slam".


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"La sconfitta contro Djokovic a Wimbledon mi è servita tantissimo"

L'analisi della partita del tennista altoatesino è lucidissima: "È stato un match duro, che ho cominciato benissimo per i primi due set. Ho sbagliato il dritto sul match point perché ero un po' teso. Ho sbagliato lì perché ho cambiato idea in corsa, ma nell'intervallo ho cancellato tutto, volevo essere pronto per il set successivo". E così è stato. "Aspettavo tanto questa partita con un giocatore da cui si può imparare tanto. Ho sempre imparato qualcosa affrontandolo e devo ringraziare il mio team per avermi aiutato a crescere".

Sinner parla con il massimo rispetto di Djokovic, un avversario che lo teme moltissimo: "Non so cosa gli renda la vita complicata nel mio gioco. Io e lui siamo molto simili. La sconfitta contro di lui in semifinale a Wimbledon mi è servita da lezione. Ho imparato tantissimo da quel ko. Le tattiche che ho usato per batterlo non ve le dico. Posso dire invece di essere in finale in questo Slam che si chiama l'Happy Slam".


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