Battaglino, il tennista squalificato per doping: "Felice per Sinner ma io..."

Il tennista piemontese squalificato per quattro anni si è raccontato in un'intervista, nella quale ha parlato anche del caso Sinner
3 min

Il Tas ha respinto il ricorso di Stefano Battaglino, il tennista azzurro con best ranking di numero 760 del mondo che è stato squalificato per quattro anni dopo la positività al Clostebol, lo stesso steroide anabolizzante a cui era risultato positivo anche Jannik Sinner, nell'ottobre dello scorso anno. A differenza di quanto accaduto per il numero uno al mondo, il Tribunale Arbitrale dello Sport ha ritenuto le argomentazioni di Battaglino "manifestamente insufficienti" per cancellare la squalifica. Il ventiseienne piemontese ha raccontato in una recente intervista dell'episodio che lo ha portato a risultare positivo, un medical timeout effettuato durante un torneo in Marocco, a Casablanca: "Quel torneo neppure avrei dovuto giocarlo, ero andato in Egitto per farne altri tre, poi avevo trovato voli convenienti, e allora mi ero presentato"

Battaglino: "Vittima di un'ingiustizia" 

"Ho iniziato a giocare a tennis a cinque anni e mezzo, mai provato altri sport: iniziai vedendo giocare mio papà al circolo Tennis club Alba, dove sono sempre stato, tranne un anno a Bordighera, con Piatti - racconta Battaglino, che in passato ha incrociato anche la strada di Jannik Sinner -. Avrò avuto 20-21 anni, c’era anche Sinner". Il piemontese ha parlato delle differenze con il caso del numero uno al mondo: "Il farmaco è lo stesso, come ridotto era il quantitativo: a uno nulla, a me 4 anni. Mettiamo una cosa in chiaro: sono felice per Sinner, cui auguro tutti i successi del mondo; ma per me sono davvero deluso, tantissimo. Per lo sport, sono un appestato. Potrei giocare in un campo non affiliato alla federazione, ma al massimo ho fatto qualche partita di padel. Ho cambiato vita, dal febbraio 2023, quando mi hanno sospeso: lavoro nell’azienda di famiglia, e mi considero fortunato. Per dire, avessi fatto il maestro di tennis, sarei stato rovinato". Battaglino ha poi aggiunto: "Detto che io non ho mai preso nulla, neanche integratori, temo che i giudici vivano in un mondo bellissimo, fatto di Us Open e Wimbledon, ma che non abbiano la benché minima idea degli altri livelli, dal numero 250 in giù. In quegli ambienti lì vale tutto, il controllo è praticamente nullo, dall’inizio alla fine. Per fare un esempio, solo verso il termine dei processi, dopo infinite mancate risposte dal direttore del torneo, hanno rintracciato il fisioterapista che mi avrebbe accidentalmente contaminato".

© RIPRODUZIONE RISERVATA