Dal Leicester al Portogallo, tra rivelazioni e conferme: il 2016 è un anno da ricordare

La Juventus vince la scudetto, il Real Madrid la Champions, Cristiano Ronaldo il pallone d'oro, ma in questi 366 giorni non sono mancate le sorprese
Dal Leicester al Portogallo, tra rivelazioni e conferme: il 2016 è un anno da ricordare
Giulia Vaccaro
9 min

ROMA - La fine di ogni anno comporta il resoconto, che lo si voglia o meno, di quello che è stato e di quello che poteva essere. Il 2016 sportivo ha portato rivelazioni e conferme, novità sorprendenti e tristi epiloghi. Che sia stato più o meno positivo, non si può non considerarlo ricco di eventi e trofei.

TROFEI NOSTRANI - Campionato, Coppa Italia, Champions League, Europei, di tutto e di più, ma andiamo in ordine e partiamo dal nostro campionato. La Serie A apriva a gennaio con il Napoli in vetta alla classifica, posizione che, però, la squadra di Sarri non è riuscita a mantenere. La stagione la chiude al secondo posto, prima, ancora un volta è la Juve. Con una rimonta che ha dell'incredibile, visto il tentennante inizio di campionato, la squadra guidata da Max Allegri si laurea campione di Italia a 9 punti di distacco dai secondi. Non solo campionato, il tricolore juventino illumina i propri colori con la conquista della Coppa Italia. La finale si gioca contro il Milan, la squadra di Milano non è una finalista sorprendente, a sorprendere è la formazione che ha dovuto affrontare in semifinale: l'Alessandria, squadra piemontese militante in Lega Pro. I 10mila tifosi accorsi a San Siro e il loro striscione raccontano una storia di amore verso una squadra che ci ricorda quanto imprevedibile è il calcio: "Da Trino a Torino, da Cerano a Milano, ogni volta solo per dirti Ti amo". La finale la decide Morata e per la Juve è coppa. Il Milan dovrà aspettare dicembre per vendicare quel gol preso negli ultimi minuti supplementari: a Doha si prende la Supercoppa e Montella, subentrato a Mihajlovic, alza il suo primo trofeo sulla panchina del Milan.

ALLEGRI E LA SUPERCOPPA - MAROTTA E IL MERCATO

EUROPA IBERICA - Delusione europea. Dalla Champions League all'Europa League il vecchio continente è dominato dalla Spagna. Il Real Madrid conquista la coppa dalle grandi orecchie. La finale, costretta ai rigori, si conclude col calcio di Cristiano Ronaldo che dal dischetto batte i cugini madrileni. L'Atletico incassa la sconfitta, Milano incorona i 'blancos'. In Europa League la storia cambia di poco, il Siviglia batte il Liverpool per 3-1. Se nelle sfide continentali per club la Spagna domina, la vera regina del vecchio continente è il Portogallo che, negli Europei ospitati dalla Francia, batte i padroni di casa ai tempi supplementari. Eder regala il primo trofeo alla formazione di Cristiano Ronaldo, conferma e stupore di questo 2016. Il portoghese ha avuto, calcisticamente parlando, l'anno perfetto. Dalla Champions League all'Europeo passando per il pallone d'oro, quarto in carriera, e concludendo con il Mondiale per club vinto col Real Madrid. A chi gli ha chiesto quale fosse stato il più importante, il più significativo, quello da ricordare, ha risposto: "L'Europeo con la nazionale, perché il primo della storia portoghese e perché guadagnato con la squadra". E, aggiungiamo noi, con un'intera nazione. 

SORTEGGI CHAMPIONS LEAGUE

RIVELAZIONI - Se la Juventus che vince lo scudetto e il Real Madrid che vince la Champions League o ancora il pallone d'oro che va a CR7 non stupiscono, la vera sorpresa ce l'ha regalata il calcio inglese. Il Leicester arriva in Premier e dopo appena due stagioni, guidato da Claudio Ranieri, ne vince il titolo. Una fiaba calcistica che ha fatto sognare e sperare i tifosi delle piccole squadre, delle big, ma soprattutto gli amanti del calcio. Non solo scudetto. Il nuovo campionato vede il Leicester soffrire parecchio, ma ancora capace di far sognare: nel proprio girone si piazza primo volando agli ottavi di Champions League, lì affronterà il Siviglia che quest'anno dovrà rinunciare alla finale di Europa League a cui pare si fosse abituata. Non ha vinto lo scudetto, ma sicuramente ci ha fatto sperare il Sassuolo di Di Francesco che, piazzandosi sesto a fine campionato, fa il suo esordio in Europa League. Il sogno emiliano si ferma lì però, il passaggio ai sedicesimi vedrà solo Roma e Fiorentina. Oltreoceano, lontano per clima, colori, mentalità, ricchezze, il 2016 è stato teatro di una fiaba che abbiamo conosciuto molto tardi, quella della Chapecoense. Una piccola realtà calcistica cresciuta grazie alla fame dei propri calciatori e dei propri tifosi e che a Medellin avrebbe giocato la finale della Copa Sudamericana. La tragedia aerea che ha tolto la vita a quasi tutti i calciatori e a tutti i dirigenti ha commosso il mondo intero e ha regalato alla 'Chape' l'immortalità.

CHAPECOENSE, LA VERITÀ

RECORD - Conferme, rivelazioni e record per Antonio Conte e per la sua ex squadra, la Juve. Il ct pugliese ha lasciato la Nazionale dopo l'avventura francese conclusasi troppo presto per una squadra che ha dimostrato di avere tutte le carte giuste per arrivare in finale. La sconfitta e l'abbandono della competizione non è facile da accettare, soprattutto se l'avversario è la Germania. I rigori non ci premiano, nella storia il balletto di Zaza, il cucchiaio annunciato e mai eseguito di Pellé e le lacrime del veterano Barzagli. La rivincita a Conte la regala l'Inghilterra dove guida il Chelsea. Una partenza difficile, poi il volo e il record: 12 vittorie consecutive con la squadra londinese, mai nessuno come lui, superato anche Mourinho. Record anche per la Juventus: nessuna squadra in Europa ha fatto più punti quest'anno, il 2016 lo chiude a quota 100.

INDIGNAZIONE  E IRONIA - E che calcio sarebbe senza indignazione, rabbia, ironia, insomma, senza la reazione dei tifosi? A Napoli ancora non digeriscono. La partenza di Higuain per Torino non è passata inosservata nè la si perdona facilmente. Dai bidoni della spazzatura vestiti con la maglia dell'argentino ai commenti sul web, i tifosi della squadra guidata da Sarri hanno animato l'azione di mercato. Meno dei partenopei, ma altrettanto scontenti, sono i romanisti. A loro la Juve ha 'tolto' Pjanic. Meno arrabbiate (forse), ma presenti e costanti i commenti e le ironie sul mancato utilizzo di Gabigol. Se sia un grande giocatore, come era stato detto, gli interisti se lo chiedono ancora, questo 2016 con De Boer prima e Pioli dopo non l'hanno rivelato, il verdetto è consegnato al 2017.

IN CONCLUSIONE - Le grandi coppe, quelle che si ricordano e che si è orgogliosi di esporre in bacheca, avranno conclusione il prossimo anno. Adesso sappiamo che il passaggio del turno europeo è stato conquistato da Juventus e Napoli e da Roma e Fiorentina, che i campioni di inverno e favoriti al titolo sono gli juventini e che il calcio è un gioco meraviglioso che non esiterà a regalarci sorprese.


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