LONDRA (INGHILTERRA) - «Se il Chelsea vuole cacciarmi, deve farlo: io non scappo. Se mi esonerano, mandano via il miglior allenatore che questa società abbia mai avuto». Se vi aspettate un Josè Mourinho rassegnato dopo la sconfitta casalinga del suo Chelsea contro il Southampton, la quarta stagionale, vi sbagliate. Il tecnico portoghese resta al timone, non ha intenzione di dichiararsi sconfitto e quasi sfida il proprietario del club, Abramovich. Con i giornalisti, a fine partita, è un fiume in piena: «Io non me ne vado, il club se vuole deve cacciarmi. Vincere il titolo adesso si fa molto difficile perché la distanza con le prime è tanta, ma sono convinto che arriveremo nelle prime quattro.
FOTO - TUTTA LA DELUSIONE DI MOURINHO E DEI TIFOSI DEL CHELSEA
ARBITRI CONDIZIONATI - Mou ne ha anche per gli arbitri: «I direttori di gara hanno paura di prendere decisioni che possono favorire il Chelsea. Sul risultato di 1-1 c'era un rigore netto e ancora una volta non è stato fischiato. Se la FA (Football Association, la federcalcio inglese, ndr) vuole punirmi, può farlo. Sono l'unico manager che punisce».