Ranieri "ribalta" il Leicester: da ultimo a primo in un anno. Ecco perché può vincere la Premier League

Il 3 marzo 2015 la squadra allenata da Pearson sembrava avviata a un'inevitabile retrocessione, oggi Ranieri l'ha portata in testa alla classifica. E grazie al calendario delle ultime giornate può sognare
Ranieri "ribalta" il Leicester: da ultimo a primo in un anno. Ecco perché può vincere la Premier League© REUTERS
Valerio Albensi
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ROMA - Claudio Ranieri ha ribaltato il Leicester City. Esattamente un anno fa, il 3 marzo 2015, i Foxes occupavano l'ultima posizione della Premier League con 18 punti in 28 giornate, e sembravano avviati verso l'inevitabile retrocessione e un triste finale stagione. In panchina c'era Nigel Pearson, ruvido ex difensore e manager dai modi spicci in perenne lotta con i giornalisti («Sei uno struzzo», disse a un cronista). Tutto il contrario del tecnico italiano, che con le sue battute ha avuto il grande merito di alleggerire la pressione su un gruppo di ragazzi partito per salvarsi e che si ritrova sotto le luci dei riflettori. Troppo esperto l'ex allenatore della Roma per lasciarsi tentare da facili proclami. C'era una volta "tinkerman", l'indeciso del Chelsea: gli inglesi hanno scoperto un altro Ranieri. Il suo Leicester è esattamente il contrario della squadra che 365 giorni fa annaspava sul fondo della classifica. Ranieri è in testa con 16 vittorie e nove pareggi, 51 gol fatti e 31 subiti; ha tre punti di vantaggio sul Tottenham e sei sull'Arsenal a dieci giornate dalla fine. Un miracolo.

RICETTA DEL SUCCESSO - Non c'è niente di segreto nella ricetta del successo del Leicester. Gli ingredienti sono quelli tradizionali, genuini: una difesa blindata da una squadra capace di primeggiare nelle classifiche di contrasti vinti e palle intercettate a partita; i gol di un centravanti che non sbaglia un colpo (19 le reti di Jamie Vardy in 44 tiri nello specchio, quasi il 50 per cento di realizzazioni) e la fantasia di un collega di reparto capace di creare 43 occasioni dall'inizio della stagione (Riyad Mahrez); la fame di successo di chi, da sempre, è ai margini del calcio che conta (solo tre Coppe di Lega vinte in 132 anni di storia è il palmares del club); un pizzico di fortuna, con l'anno nero di grandi potenze come Chelsea, Manchester City e Manchester United. Infine, l'assenza degli impegni nelle coppe europee, che ha consentito a Ranieri di dovere fare i conti con appena 15 infortuni stagionali (quelli del City sono oltre 50) e di poter schierare sempre la squadra migliore.

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PRIMATO A BASSO BUDGET - Il primato del Leicester è anche "low-cost". L'intera campagna acquisti della scorsa estate è costata poco più di Roberto Firmino del Liverpool: 50 milioni contro 41. Molto meno di quanto ha speso il City per Raheem Sterling, oltre 62,5 milioni di euro. Shinji Okazaki dal Mainz (11 milioni) e il motorino di centrocampo N'Golo Kanté dal Caen (9 milioni) sono i colpi più costosi: oggi valgono più del doppio. Nel caso di vittoria del titolo però il club dovrà rivedere gli ingaggi: oggi spende 62.6 milioni di euro, solo Norwich, Watford e Bournemouth hanno un monte-ingaggi più basso.

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ECCO PERCHE' PUO FARCELA - L'impresa è possibile, non è più un sogno. Dopo 21 anni, il Leicester può riportare una provinciale al titolo di campione d'Inghilterra: l'ultimo club capace di spezzare il dominio delle potenze fu il Blackburn Rovers di Tim Sherwood e Alan Shearer. Il titolo tornerebbe nelle East Midlands quasi 40 anni dopo la vittoria del Nottingham Forest, nel 1978. Ranieri può farcela perché dalla sua parte ha un vantaggio che può essere amministrato grazie a un calendario in discesa fino a maggio. Gli unici big match saranno le trasferte in casa del Manchester United (1 maggio) e del Chelsea (ultima giornata, 15 maggio): prima di questi impegni, sette sfide alla portata. Decisamente più complicato il compito del Tottenham secondo, ancora impegnato in Europa League. Gli Spurs affronteranno in casa Arsenal (5 marzo) e Manchester United (10 aprile), e in trasferta Liverpool (2 aprile) e Chelsea (2 maggio). Più semplice il calendario dell'Arsenal, terzo, che oltre allo scontro diretto con il Tottenham affronterà solo il Manchester City fuori casa il 7 maggio.

Il Leicester non crolla, come in molti avevano pronosticato prima di Natale, e ribalta i pronostici. Rischiano grosso i bookmakers britannici, che a inizio stagione avevano quotato addirittura 5.000 a uno la possibilità di vedere l'attuale capolista davanti a tutti a fine campionato. Ma rischia di rimanere addirittura in mutande Gary Lineker, uno dei più grandi campioni della storia del calcio inglese. Non per soldi però: ha assicurato che condurrà in slip una puntata della sua trasmissione televisiva sul calcio nel caso in cui il gruppo di Ranieri centri l'impresa.


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