L'Inghilterra ha Bellingham, l'Italia no. Lunga è la strada della rinascita

All'ottimo primo tempo degli azzurri ha fatto riscontro la ripresa marcata dagli errori fatali della difesa e sublimata dall'asso del Real, mattatore assoluto della rimonta e della vittoria inglese, coronata dalla doppietta di Kane. Ora, se vogliono qualificarsi, gli azzurri devono battere la Macedonia e l'Ucraina
Xavier Jacobelli
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L'Inghilterra ha Bellingham, l'Italia no. Qui sta la differenza fondamentale, qui sta il giocatore che prima ha trascinato gli inglesi al pareggio, poi li ha guidati alla vittoria, meritata grazie a un secondo tempo sublimato dal genio del ventenne asso Real, autentico gioiello della Corona, già terzo esordiente più giovane fra i Tre Leoni (17 anni e 136 giorni), già primo calciatore nato negli Anni 2000 a segnare in un Mondiale, talento purissimo che sta plasmando il maestro Carlo Ancelotti (10 gol in 10 partite con i Blancos fra Liga e Champions). Eppure, il primo tempo degli azzurri era stato ottimo, Scamacca aveva segnato il suo primo gol in azzurro e l'Inghilterra non riusciva a rompere il ritmo della Nazionale, da Spalletti cambiata per otto undicesimi rispetto alla formazione che aveva segnato quattro gol a Malta.

Inghilterra, Bellingham fa la differenza

La musica è cambiata nella ripresa, quando Bellingham è salito in cattedra e gli inglesi hanno colpito per due volte in contropiede, galeotti gli errori della difesa italiana. Al solito, Kane è stato Kane: implacabile nella trasformazione del rigore, netto, del pareggio, il capitano lo è stato anche quando gli si è presentata l'occasione per chiudere la partita sul 3-1, toccare quota 61 gol e consolidare ulteriormente il record che ne fa il miglior marcatore di tutti i tempi con la maglia dell'Inghilterra. Complessivamente, l'Italia non ha giocato male, però, se sbagli in difesa come hanno sbagliato gli azzurri, gli inglesi non perdonano e si qualificano aritmeticamente alla fase finale degli Europei. Invece, per riuscirci gli azzurri in novembre dovranno battere sia la Macedonia del Nord sia l'Ucraina, passata a Malta con un punteggio identico al risultato di Londra. Lunga è la strada della rinascita dei campioni d' Europa: due anni dopo il trionfo nella finale dell'11 luglio 2021, proprio a Wembley, hanno capito quanto questa strada sia lastricata di ostacoli. Spalletti lo sa. Per questo, più che mai bisogna sostenerlo.


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