La prima vittoria della Juve in campionato dopo sei settimane (25 febbraio, 3-2 al Frosinone), l'unico acuto nelle 9 partite che avevano fruttato la miseria di 7 punti, favorito il sorpasso del MIlan e avvertito il fiato sul collo del Bologna, ha dimostrato due cose. La prima, absit iniuria verbis, è che Allegri ha sette vite come i Gatti, alias il difensore cannoniere al quarto centro stagionale, capace di segnare sempre gol pesanti. La seconda è che l'allenatore si esalta quando viene messo all'angolo. Era stato così martedì scorso, quando la Juve aveva battuto la Lazio nella prima semifinale di Coppa Italia, la stessa avversaria che soltanto 72 ore prima aveva steso i bianconeri all'Olimpico, affondandoli nell'ultimo respiro della partita e subito, di nuovo, il pendolo del social bar era tornato sull'#allegriout dopo avere pencolato a lungo sull'#allegriin.
Juve, la Champions è più vicina
Se il 2 aprile allo Stadium, contro i biancocelesti ci avevano pensato Chiesa e Vlahovic a rimettere le cose a posto, la Fiorentina l'ha sistemata Gatti, in una giornata che ha esaltato il Milan (a proposito, chissà se Cardinale è ancora insoddisfatto di Pioli dopo sette vittorie consecutive), lanciato in orbita la Roma (De Rossi, 26 punti in 11 partite), frenato il Bologna, depresso l'Atalanta e la Lazio oltre alla stessa Viola, a Torino assalita dalla furia di Vlahovic al quale solo il Var ha negato due gol dell'ex. A sette giornate dalla fine, con sette punti di vantaggio sulla quinta, la Champions è più vicina. E sabato c'è il derby con il Toro rintronato dall'Empoli. Il Toro di Cairo che in diciotto anni ha battuto la Juve una volta sola. En passant, indovinate a chi Gatti ha segnato ha il suo primo gol in Serie A? Al Toro.