Napoli-Milan, le sette mosse tattiche: da Osimhen a Diaz

Victor garantisce più dei gol. Calabria si immolerà per arginare Kvara. Bennacer-Lobotka è già un classico. Rrahmani (senza Kim) su Giroud
Napoli-Milan, le sette mosse tattiche: da Osimhen a Diaz
Alberto Polverosi
6 min

La deciderà Osimhen o Leao? E cosa dovranno inventarsi Kjaer (e Tomori) e Di Lorenzo per evitare che ciò accada? E ancora: Bennacer riuscirà a sottrarre a Lobotka il comando del gioco come è accaduto in campionato e all’andata dei quarti? Napoli-Milan si giocherà sul filo dei duelli, sullo spunto di Osi e sullo strappo di Leao, sulle discese di Di Lorenzo e di Hernandez, ci sarà molta tattica all’inizio, ma poi conteranno le gambe, la freschezza e la qualità dei singoli. Decideranno i duelli. 

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Osimhen-Kjaer

Rispetto alle due recenti vittorie milaniste, la novità è il ritorno di Osimhen nel Napoli. A parte i gol (a parte si fa per dire...), è la presenza di questo giocatore a rendere più ottimista tutto l’ambiente a Castel Volturno. Per caratteristiche individuali, il nigeriano è un attaccante capace di mettere in crisi qualsiasi difesa. Il Milan fa partire l’azione arretrando Krunic (o Bennacer, ma non sarà questo il caso) oppure affidandosi ai lanci di Kjaer, primo regista in senso geografico della squadra. Ecco, Osimhen andrà ad attaccarlo, nel tentativo di togliere al Milan l’avvio pulito dell’azione e già per questo il suo ritorno è prezioso. In più, c’è l’attacco alle spalle della difesa rossonera e in quel caso dovranno muoversi con perfetta sincronia Kjaer e Tomori, se una volta si fanno trovare “piatti”, in orizzontale, Osimhen li può fregare.

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Kvaratskhelia-Calabaria

Lavoro duro per Calabria, lo sa bene, anche se a San Siro ha contenuto il georgiano senza soffrire troppo. A Kvara mancava Osimhen, mancava il riferimento su cui appoggiare il primo spunto. Quello che Calabria non ha concesso all’ala-fantasista del Napoli è il passaggio di spalla: per superare l’avversario Kvaratskhelia usa la spalla per incunearsi e tagliarlo fuori. Il milanista non gliel’ha mai permesso. Stasera deve ripetere quella prestazione, con la stessa feroce attenzione. Dal suo esterno, Spalletti si aspetta la partita dell’anno, col genio, l’inventiva e il colpo decisivo che in questa stagione ne hanno ampliato la dimensione. 

Politano-Hernandez

Chi rincorre chi. Sarà Politano a inseguire Hernandez o sarà Hernadez a inseguire Politano? La soluzione di questa partita può avvenire in ogni zona del campo, in mezzo con Bennacer su Lobotka, nelle due aree con Osimhen e Giroud, con le ali, ma anche con i terzini, visto che da una parte c’è Di Lorenzo e dall’altra Hernandez. Non sbagliamo a dire che si tratta della migliore coppia di terzini della Serie A e i due stasera si guarderanno spesso in faccia. La spinta del francese è nota, ma Politano (più di Lozano) garantisce sempre un buon contributo difensivo. 

Lobotka-Bennacer

La mossa vincente di Pioli sia in campionato che in Champions. Quasi inevitabile il tris. L’algerino ha segnato a San Siro, dopo un avvio in sofferenza, e proprio l’azione del gol avrà fatto riflettere il Napoli sul proprio sistema difensivo. Gol preso in contropiede per un tentativo (fallito) di pressing in coppia di Mario Rui e Lobotka su Brahim Diaz: quando Bennacer è arrivato alla conclusione era senza marcatura. Sarà un duello basato sui centimetri, sulla sveltezza, sulla tecnica, ma il napoletano stavolta potrebbe avere un vantaggio, ovvero la presenza di Osimhen che, con i suoi attacchi in profondità, offrirà al proprio regista la possibilità del lancio immediato, come non era possibile con Simeone, Raspadori ed Elmas.

Rrahmani-Giroud

Qui si parla di fisico, di sportellate. Non poter contare su un compagno di reparto come Kim è una penalizzazione per Rrahmani, anche se Juan Jesus potrebbe dargli una mano. Giroud serve pure come sponda di Leao e di Brahim Diaz, sa giocare spalle alla porta come pochi altri centravanti in Europa e anticiparlo non è semplice.

Di Lorenzo-Leao

Stesso discorso fatto sul conto di Hernandez e Politano (o Lozano), ma con una leggera differenza: Leao non è sempre molto attento né molto interessato a cosa accade in partita quando la palla è degli avversari. È il vantaggio di cui potrebbe godere il capitano del Napoli. C’è però il rovescio della medaglia: conservando le migliori energie, quando la palla arriverà dalla parte del portoghese saranno guai per Di Lorenzo.

Mario Rui-Brahim Diaz

Un Diaz nello stadio del Diez. In campionato Brahim ha già fatto vedere di cosa è capace sull’erba nobilitata dai tacchetti di Diego e anche in Champions ha lasciato il segno. Il suo movimento da destra al centro può creare qualche scompenso all’assetto del Napoli come è successo in occasione dell’1-0 di San Siro, quando lo spagnolo ha tagliato in due la squadra di Spalletti partendo proprio dal centro e mettendo fuori pista Mario Rui e Lobotka. 


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