1) Ha dovuto dare sicurezza ai giocatori nel cambio di modulo, ha dovuto trasmettere certezze a una squadra che con un’altra impronta tattica aveva comunque ottenuto risultati. Ha ereditato la Roma da un allenatore con convinzioni tattiche diverse. E’ riuscito a far accettare il cambiamento, anche se all’inizio qualche diffidenza può esserci stata. Ai giocatori è riuscito a far capire l’importanza di fare pressing, di essere aggressivi. E che il gap con le squadre di testa è minimo e può ridursi ancora.
2) Ha imposto ritmi di allenamento più alti e più intensi. E’ cambiato modo di lavorare, con più allenamenti a secco senza palla. In assoluto lavora tanto sul campo.
3) Lo staff incide molto nel sul lavoro, nel modo di preparare la squadra. Un ruolo importante ha il preparatore atletico Vizoco, ma è importante anche il contributo di idee del suo “secondo” Tomei, dal punti di vista tattico. Di Francesco e tutto il suo gruppo sono molto affiatati, sono in sintonia nell’idea di calcio da proporre.
4) Il dialogo. Parla molto con i giocatori, anche individualmente. Ha imposto regole semplici, che devono essere rispettate da tutti. Rigore negli orari, contingentato uso dei cellulari. Con i giocatori è stato chiaro sin dall’inizio.
5) Al primo posto viene l’educazione. Esige il saluto, da quando si entra a Trigoria, a quando termina la partita. Vuole sempre che i giocatori quando l’arbitro fischia la fine rivolgano un saluto ai tifosi, sia in casa che in trasferta. Se qualcuno si dimentica c’è lui pronto a ricordarlo. Si è speso molto per creare un gruppo compatto, questo è la base del suo lavoro. E’ riuscito a riportare serenità nello spogliatoio, parlando diretto e con schiettezza.
6) I rapporti con la dirigenza sono buoni e diretti. Si confronta spesso con Monchi e con Totti. Di Francesco si mette in discussione quando lo ritiene opportuno, ma è disposto a difendere le sue idee con caparbietà.
7) I metodi di lavoro. Ha cambiato poco. Ha confermato l’abolizione del ritiro. In occasione delle trasferte di Champions la squadra si allena a Roma, per ridurre al massimo i tempi di permanenza all’estero.
8) Dal punto di vista mediatico ha imposto un netto cambio di marcia. Non gli piace fare la prima donna, evita i protagonismi, è rarissimo che finisca in una polemica. Ha un rapporto civile con i media, fondato sul reciproco rispetto.
2) Ha imposto ritmi di allenamento più alti e più intensi. E’ cambiato modo di lavorare, con più allenamenti a secco senza palla. In assoluto lavora tanto sul campo.