5) Al primo posto viene l’educazione. Esige il saluto, da quando si entra a Trigoria, a quando termina la partita. Vuole sempre che i giocatori quando l’arbitro fischia la fine rivolgano un saluto ai tifosi, sia in casa che in trasferta. Se qualcuno si dimentica c’è lui pronto a ricordarlo. Si è speso molto per creare un gruppo compatto, questo è la base del suo lavoro. E’ riuscito a riportare serenità nello spogliatoio, parlando diretto e con schiettezza.