Smalling, incubo infortuni: fuori un anno intero!

Il difensore centrale ha giocato 146 partite in giallorosso e ne ha saltate addirittura 80: in quattro stagioni alla Roma ha perso 365 giorni di lavoro
Jacopo Aliprandi
4 min

ROMA - Non è facile per la Roma, non è facile neanche per Mourinho e la squadra. Di certo non è facile neanche per Chris Smalling che da tre mesi non riesce più a giocare una partita di calcio ma neanche allenarsi con i propri compagni. Colpa dell’infiammazione al tendine con cui combatte da tempo, colpa anche della sua poca resistenza al dolore (cit. Mourinho) che lo costringe a dare forfait come avverte il primo principio di fastidio. Qualcuno vorrebbe che stringesse di più i denti visto anche il contratto appena rinnovato con la Roma (cit. tifosi), qualcun altro invece lo vorrebbe invece vedere lontano dalla capitale dopo aver perso tante, troppe, partite in giallorosso senza poter dare garanzie per il futuro.

Smalling, un anno di stop

Un giorno forse sapremo anche il pensiero di Smalling su tutta la vicenda: aspettando quel momento, domani l’inglese segnerà un brutto record in negativo della sua avventura alla Roma cominciata nel 2019: 365 giorni di stop totali negli ultimi quattro anni. È come se per un anno intero il centrale non ci fosse mai stato. Chiaramente gli stop spalmati su diverse stagioni “alleviano” la sofferenza, quella del club e dei tifosi, non certo i numeri che se messi insieme certificano le gioie e i dolori nell’avere un forte difensore centrale ma troppo debole e precario dal punto di vista fisico.

Smalling, 80 partite saltate

Perché oltre all’anno perso da quando è alla Roma, Smalling ha saltato addirittura 80 partite. E non sono poche, soprattutto se ne ha giocate 146. Vuole dire che in media ne salta circa una tre. Una beffa vista la qualità del giocatore, il migliore dei centrali di difesa che ha avuto a disposizione la Roma negli ultimi anni. Una beffa questo ultimo infortunio soprattutto viste le ultime due stagioni di livello del centrale che sul campo si è conquistato il rinnovo fino al 2025, più o meno alle stesse (alte) cifre delle stagioni precedenti.

Smalling, rebus sul rientro

E adesso? La Roma non può far altro che aspettare e valutare la situazione del suo tesserato di giorno in giorno, sperando nella guarigione del ragazzo. Un miracolo di Natale, quantomeno per averlo nei primi mesi del 2024. Perché è chiaro che anche se tornasse tra una settimana, una ipotesi quanto mai remota, Smalling avrebbe bisogno di almeno un mese per tornare totalmente in condizione di affrontare una partita da novanta minuti. Più o meno il percorso di riatletizzazione che sta svolgendo Kumbulla dopo la riabilitazione dalla rottura del crociato. Ecco perché Mourinho spera in un regalo da parte della sua società, un acquisto a gennaio di un difensore centrale per sopperire non solo all’assenza di Smalling (e il recupero graduale dell’albanese) ma anche a quella di N’Dicka che a gennaio disputerà la Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio. Poi, quando rientrerà Smalling, sarà tutto di guadagnato: ma da quel momento in poi il centrale diventerà un elemento in più della rosa, non certo un punto di riferimento. La Roma non può più permetterselo.


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