Retroscena N'Dicka, cosa hanno detto i giocatori al club: "Senza di lui non torniamo a Roma"

La squadra è voluta andare all'ospedale perché non voleva rientrare senza il difensore. Solo quando hanno saputo che Evan era fuori pericolo hanno acconsentito a prendere l'aereo
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Essere una squadra. Essere uomini, ancora prima che giocatori. Quando la partita tra Udinese e Roma è stata sospesa e Evan Ndicka portato in ospedale, i giocatori della Roma - con l'allenatore - sono stati netti: senza il difensore non sarebbero tornati a Roma. Capitanati da Lorenzo Pellegrini, i calciatori hanno detto al club, rappresentato dalla Ceo Lina Souloukou: andiamo in ospedale e restiamo con lui, se serve fuori, su un marciapiede, anche tutta la notte. Da lì la decisione di andare immediatamente, in pullman, da N'Dicka.

N'Dicka ricoverato, perché i giocatori sono tornati a Roma

Solo dopo aver saputo che N'Dicka stava bene e che sarebbe rimasto a Udine per precauzione, ma non in pericolo di vita, i giocatori hanno accettato di tornare a Roma e ripartire. Altrimenti non avrebbero mai lasciato solo il loro compagno. Essere squadra. Essere uomini. Con la società perfetta, sempre a fianco dei suoi ragazzi.


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