Ecco perché Sinner fa sognare i bambini: è il tennista italiano più forte?

Jannik ha iniziato tardi con il tennis, il primo sport è stato lo sci, ma l'ascesa è stata pazzesca e il dibattito è partito coinvolgendo anche due grandi come Panatta e Pietrangeli. Leggi i dettagli
Ecco perché Sinner fa sognare i bambini: è il tennista italiano più forte?© Getty Images
Valerio Minutiello
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È il tennista italiano più forte di tutti i tempi? Quando Jannik Sinner ha sconfitto Alcaraz in semifinale a Pechino diventando il numero 4 al mondo ed eguagliando Panatta (che lo ha elogiato) il dibattito è partito. A condirlo con una bella manciata di pepe ci ha pensato Pietrangeli dicendo: “Per superare me non gli basteranno due vite”. Poi è arrivato anche il trionfo in finale con Medvedev ad incoronarlo. Di sicuro Sinner è la speranza e l'esempio per tutti i bambini che inseguono il sogno di diventare tennista. Perché non bisogna per forza impugnare una racchetta da piccolissimi per diventare grandi. Agassi nella sua celebre biografia “Open” racconta che già quando aveva meno di un anno il padre gli legava una racchetta costruita su misura al polso per fargli colpire delle palline appese sopra la culla.

E da quando ha iniziato a camminare gli ha fatto colpire migliaia di palline al giorno fino al punto di fargli odiare il tennis. Ma non è questa l'unica strada per diventare un campione. Per Sinner ad esempio non è stato affatto così. Nato a San Candido, paese di montagna in provincia di Bolzano, il suo sport da ragazzino è stato lo sci. Solo a 8 anni ha cominciato a familiarizzare con una racchetta e a 13 ha deciso che sarebbe stato il suo sport.

Sinner talento naturale: ha bruciato le tappe

Quindi Sinner ha iniziato in netto ritardo, ma evidentemente aveva dentro di sé un talento enorme visto che l’ascesa è stata rapidissima. Dal primo torneo da professionista a 14 anni alla vittoria a Pechino di due giorni fa Jannik ha bruciato le tappe e fatto ricredere tutti gli scettici. A cinque anni dall’ingresso nel circuito professionistico è entrato nei top 100 dell'Atp e adesso è già quarto, a soli 22 anni. Tutti si stanno chiedendo se può migliorare ancora: visto che ha già battuto quattro volte Alcaraz (unico a riuscirci), numero due al mondo, e adesso anche Medvedev, numero tre, si può ben sperare nella salita sul podio del ranking Atp. Il talento è enorme, ma Sinner a Pechino ha dimostrato di aver lavorato tanto anche sulla testa ed è stato praticamente perfetto: un’ascesa costante senza sbavature fino ai due capolavori della semifinale e finale. E adesso, quali sono i suoi obiettivi? Domani Jannik farà il suo esordio a Shanghai nel Masters 1000, ma in testa ci sono le Finals di Torino, e poi sicuramente uno Slam nel 2024. Il suo percorso di crescita non è finito e ci sono ancora margini di miglioramento, ad esempio sulla tenuta fisica. Intanto il dibattito è destinato a proseguire a lungo: è il più forte tennista italiano di tutti i tempi? Sicuramente può diventarlo.


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