Tathiana Garbin racconta la malattia e il dolore: "Ho subito due operazioni"

Le parole del capitano dell'Italia femminile di tennis, che sta lottando contro una rara forma di tumore: cos'ha detto

ROMA - "Ci vuole un po' di pazienza ma dolori e problemi stanno diminuendo". Parla così Tathiana Garbin, capitano della nazionale italiana femminile di tennis, che piano piano sta riprendendo la sua attività al Centro Tecnico di Formia dopo i due interventi affrontati per una rara forma di tumore, lo pseudomixoma peritonei. Un lento ritorno alla normalità, partendo dalle giovani: "Ho già ripreso a lavorare con le ragazze più giovani al Centro Tecnico con Vittorio Magnelli mi sto prendendo i tempi giusti per ristabilirmi completamente", ha spiegato sul sito della federazione, raccontando poi i suoi mesi difficili.


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Garbin racconta la lotta contro la malattia

"È stata un’esperienza forte - ha detto Garbin -. Stavo benissimo, poi improvvisamente al ritorno da New York... È stato un fulmine a ciel sereno: io sono una sportiva (la 46enne di Mestre è stata n.22 del ranking mondiale nel 2007, ndr), ho sempre curato la forma fisica, l’alimentazione, fatto i controlli medici. La vita è cambiata in pochi minuti, soprattutto sono cambiate le priorità. Il tempo si ferma e non pensi più al tennis perché c’è un unico pensiero che ti assorbe. Anche se il tennis è sempre stata una priorità e lo sarà sempre". Ed è stato grazie al tennis se Garbin è riuscita ad affrontare questo periodo difficile in maniera molto propositiva: "Ti insegna tanto come disciplina, a soffrire e lottare mentalmente e fisicamente, anche se poi il dolore fisico è un’altra cosa. Ho cercato di mantenere una prospettiva da sportiva e di tenere sempre alto l'umore. E poi l’essere in forma è stato fondamentale. Ho subìto due interventi, uno dei quali molto invasivo, con delle complicazioni".


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L'occhio del capitano sugli Australian Open

Da capitano azzurro poi Garbin parla delle sue ragazze, quelle con cui ha condiviso la cavalcata fino alla finale di Billie Jean King Cup e che adesso sono impegnate agli Australian Open (sei le italiane in tabellone), dedicando loro dei pensiero speciali: "Giorgi ha potenzialità altissime, può battere chiunque ma arriva Melbourne con poche partite. Sono molto contenta di come Paolini si è espressa in United Cup: sono sicura che questo sarà un buon anno per lei. Bronzetti ha dimostrato che può giocarsela con quelle forti e che soprattutto non soffre quelle che spingono. Ma uno Slam è sempre uno Slam ed i primi turni sono sempre complicati".


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