Se ne accorgeranno i portieri, che sui rigori dovranno stare attenti più a come si muovono che a come tira l’attaccante. L’occhio lungo del Grande Fratello è lì pronto a coglierli in fallo, basta un centimetro per un giallo, e se concedi il bis finisci sotto la doccia. Gli arbitri italiani hanno metabolizzato le novità. Chi più, chi meno (e c’è sempre qualche... meno nel gruppo della Can a disposizione di Rizzoli). Qualcuno ha già iniziato a metterle in pratica, dirigendo le prime partite fra preliminari di Europa e Champions League, avendo partecipato ai Mondiali Under 20 in Polonia (Massa in campo, Guida al VAR) o a quelli femminili in Francia (Valeri, Fabbri e Irrati).
Il resto arriverà, questione di giorni, e subito partite vere in campionato. La prova del 9. C’è una nuova regola, una cambiamento, praticamente per tutto, anche per situazioni ormai entrate nel Dna anche di chi guarda il calcio. Eppure si vedrà sventolare cartellini in faccia ad allenatori e dirigenti, bisognerà stare attenti alle tattiche che si stanno studiando per pressare gli avversari sulle rimesse dal fondo (il pallone non dovrà più uscire dall’area) o sulle punizioni (mai più avversari a prolungarla, a meno che non ci siano solo due difendenti). Insomma, una rivoluzione. Bisognerà studiarla. Bisognerà abituarsi. Cominciamo subito, allora...