Abodi ministro dello sport e sono tutti felici

Torna il Ministero, coro di consensi per la nomina. Malagò: «C’era bisogno di uno come lui» Subito al lavoro per candidare l’Italia all’Europeo di calcio del 2032
Abodi ministro dello sport e sono tutti felici© ANSA
Giorgio Marota
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ROMA - La “chiamata” è arrivata domenica, appena dopo pranzo, mentre Andrea Abodi saliva in macchina per andare allo stadio a vedere la sua Lazio. Dall'altra parte del telefono Giorgia Meloni: «Andrea, ho bisogno di te allo sport». Il presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo ha sospirato, riflettuto, chiesto contezza di confini e ambiti di manovra di un incarico prestigioso ma scivoloso come pochi. E ha accettato. «Sono un uomo delle istituzioni - andava ripetendo nei giorni scorsi a chi gli chiedeva quale poltrona preferisse - mi dicano cosa serve che io faccia e lo farò». Ieri pomeriggio l'ufficialità: a 20 mesi dalla fine del governo Conte II e dall'esperienza tormentata di Vincenzo Spadafora, il Paese tornerà ad avere un “ministero dello sport e dei giovani" senza portafoglio.

Andrea Abodi è il nuovo ministro per lo Sport e i Giovani

Euro 2032

Abodi, romano con una laurea in Economia alla Luiss, è un uomo del centro-destra (Meloni un anno fa lo voleva sindaco di Roma) che piace anche a sinistra. Prima di guidare il credito sportivo, ha lavorato con i diritti tv, nel marketing e nelle infrastrutture con vari ruoli, facendosi conoscere al grande pubblico come presidente della lega di Serie B del calcio. È stato anche consigliere per Coni Servizi sotto la presidenza Petrucci. Uno degli ultimi contatti da numero uno del Credito Sportivo l'ha avuto proprio con l'attuale presidente della Federbasket che ieri, una volta appresa la notizia, si è detto «raggiante», chiedendo però ad Abodi di fare nel più breve tempo possibile i compiti a casa: «rivedere le date dell'entrata in vigore del lavoro sportivo e dell'abolizione del vincolo»
Insomma, c’è subito l'eredità di Vezzali (mai del tutto amata dai presidenti federali) da affrontare. A inizio settimana Abodi ha chiamato Petrucci per firmare in fretta il protocollo d’intesa ICS-FIP. «Avrò tanto da fare nei prossimi giorni» le sue parole che preannunciavano la svolta. Sì perché il 62enne avrebbe potuto - e forse voluto - ricoprire l'incarico di amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina. Erano tutti d'accordo: Meloni, Giovanni Malagò e Thomas Bach, presidente del Cio. Ma la leader di Fratelli d'Italia ha cambiato strategia, fissando con Abodi-ministro l'agenda sportiva del nuovo Esecutivo: ok le Olimpiadi in casa e la necessità di trovare sponsor, ma il Paese ha bisogno di politiche sportive a 360 gradi, dal vertice alla base. E poi c'è un'altra questione, tutt'altro che secondaria: l'Europeo di calcio del 2032, al quale l'Italia si candida come Paese ospitante. Entro il 16 novembre la Figc di Gravina dovrà presentare alla Uefa una serie di documenti preliminari (il dossier ad aprile), tra cui una lettera con cui il governo dichiar a di “interesse nazionale” l'iniziativa. Abodi fa rima col calcio e Gravina ieri è stato il primo a congratularsi con lui, parlando di «idee e progetti sull'impiantistica sportiva» con riferimento alla candidatura europea. 

Milano-Cortina

Per Cozzoli (Sport e Salute) «è un’ottima notizia che lo sport possa sedere in Consiglio dei ministri», secondo Casini (Serie A) Abodi è «garanzia per le riforme». «Al nostro mondo serviva una figura come lui di innegabili capacità ed esperienza» il commento di Malagò, felicissimo per la scelta ma preoccupato - come del resto lo è il CIO - per il destino della Fondazione. Uno come Abodi, secondo quanto prevedeva il premier uscente Draghi, avrebbe potuto far decollare un'Olimpiade in ritardo su tanti fronti. Mercoledì Giorgia Meloni ha avuto un contatto col presidente del Coni, informandolo sulla scelta e promettendo a stretto giro un altro nome come manager dei Giochi. A inizio settimana si terrà a Milano una riunione con i soci della Fondazione per parlare proprio della successione dell'ad in pectore diventato nel frattempo ministro. 


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