Morata spiega l'addio al Milan
Dall'addio all'Atletico Madrid al ritorno in Italia, fino alla separazione anticipata con il Milan, complice l'esonero di Paulo Fonseca: "In quel momento, - ha detto Morata, facendo un primo riferimento ai Colchoneros - questo era ciò che il mio corpo e la mia mente chiedevano. Ci sono momenti in cui le decisioni vengono prese al momento giusto, più o meno corrette, ma alla fine credo che se mi guardo indietro mi rendo conto che i tifosi erano riusciti, in una certa misura, a capirmi e dopo l'Europeo la gente in Spagna non mi vedeva più allo stesso modo. Sono andato al Milan per via dell'allenatore (Fonseca), - ha raccontato - che ha dimostrato di amarmi molto, ma dopo pochi mesi un progetto che sembrava una cosa si trasforma in un'altra per colpa del calcio stesso. Alla fine non mi sentivo tanto a mio agio perché ero andato lì per stare con Fonseca".
L'amicizia con Dybala
Stima ed affetto per Paulo Dybala, ex compagno e amico fraterno, restano immutati, andando oltre la distanza: "È un tipo di giocatore diverso, un livello diverso. Dybala, Isco... Sono diversi - ha precisato Morata a Marca -. Sono dieci anni che gioco con lui e a volte fa qualcosa che nemmeno tu, che lo conosci, sei capace di fare, come un assist impossibile che non ti aspetti. Paulo è mio amico, il padrino di mia figlia, gli auguro tutto il meglio perché gli voglio tanto bene".