Cessione Milan, quella cinese è l'unica cordata in corsa: la trattativa prosegue ad oltranza

Berlusconi sta decidendo sulla vendita del club rossonero: le parti chiedono le garanzie necessarie. Arrivano conferme su Robin Li a capo dell'offerta orientale
Cessione Milan, quella cinese è l'unica cordata in corsa: la trattativa prosegue ad oltranza
Pasquale Campopiano
7 min

ROMA - Partiamo dalle certezze. Si tratta. E a quanto ci risulta si tratta a oltranza. Perché il Milan, rappresentato da Fininvest, ha intenzione di vendere, e i cinesi sono intenzionati a comprare. In mezzo c'è Berlusconi, che, fosse per lui, non venderebbe mai l'anima del suo Diavolo, ma, prima o poi, dovrà convincersi.

C'è una cordata orientale intenzionata a investire tra i 700 e i 720 milioni per l'acquisto del club rossonero (il 70% delle azioni del club sarebbero vendute subito ai cinesi, il restante 30% nel giro di un anno con cessione definitiva del 100% del club di via Aldo Rossi); non è roba da ora o mai più, ma poco ci manca. Altra certezza: l'unica cordata interessata all'acquisto del club, sempre stando alle nostre fonti, è quella cinese, che non ha ancora un nome e un volto di rappresentanza semplicemente perché fino ad ora non ha voluto averlo.

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GALATIOTO E ROBIN LI - Pubblicizzata e curata, e anche questo è arcinoto, dall'advisor italoamericano Sal Galatioto e dalla sua GSP (Galatioto Sports Partners). Gli indizi raccolti dicono che a capo della stessa ci sarebbe il sesto uomo più potente della Cina, quel Robin Li che ha costruito il suo impero economico da 13,6 miliardi di dollari (fonte Forbes) sull'e-commerce offline, i motori di ricerca (baidu) e l'energia rinnovabile del fotovoltaico (Hanergy). Interesse confermato anche dalla cinese Phoneix Tv e dal portale sohu.com (come riporta Milan World community) e lanciato in esclusiva dal corrieredellosport.it nelle scorse settimane.

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I CINESI E NESSUN ALTRO - Le altre certezze sono due: Taechaubol e la sua cordata, il fantomatico mister Bee, sono lontani anni luce. La trattativa con loro è praticamente del tutto tramontanta. Non risultano altri gruppi interessati al momento, nemmeno quello del principe malese Tunku Ismail Sultan Ibrahim, che sembrava tra i papabili; lui stesso si è chiamato fuori con un post su Facebook: «Sarebbe un sogno, ma non ho i soldi per farlo».

Se il Milan sarà ceduto, dunque, sarà ceduto ai cinesi. Salvo che qualche altro gruppo finanziario non entri in gioco per un rilancio nelle prossime settimane.

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LE NOVITA' - Questa sarà una settimana interlocutoria perché le parti hanno preso tempo. Un fronte, quello della cordata cinese, ha chiesto garanzie sul reale stato dei conti rossoneri; l'altro, i legali Fininvest, che spingono per la cessione del club, ha chiesto alla GSP di Galatioto di dare un nome e un volto agli offerenti, in modo da avere chiara la situazione sulle potenzialità economiche del gruppo finanziario interessato.

Chiave d'accesso anche per le volontà di Silvio Berlusconi, che sapendo di lasciare il suo Milan a una potenza economica cinese potrebbe anche convincersi definitivamente. Dunque le parti si studiano: sia chiaro, hanno già trattato a lungo e conoscono benissimo i dettagli dell'operazione. Quelle che devono venire fuori, adesso, sono le garanzie finali, quelle che portano a un accordo.

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ATTO DOVUTO - Ultima novità, il Milan ha chiesto alla Uefa di firmare un Voluntary Agreement per rispettare i parametri del fair play finanziario (disavanzo da ripianare  di massimo 30 milioni) con un piano quadriennale. Fatto che avrebbe un duplice scopo: da un lato è un atto per così dire dovuto, nel senso che il Milan, che ha un deficit più ampio da ripianare, si copre dilazionando il rientro. Dall'altro, ovviamente, sarebbe una garanzia in più da mostrare a chi entrerebbe nella nuova società. Anche perché, secondo le norme Uefa, chi compra, poi eredita anche il disavanzo, che ricadrebbe sui soci dell'operazione finanziaria di acquisto. Questo è quanto: inutile parlare di tempi, la sostanza è che la trattativa prosegue in un noto studi legale della capitale e cammina su unico binario, che dalla Madunina porta dritti alla Muraglia cinese.

@paskampo

LA TRATTATIVA TRA IL MILAN E I CINESI


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