Sudakov, che duello tra Napoli e Juve: retroscena e dettagli

La sfida infinita tra i due club continua per il grande talento del calcio ucraino valutato più di 50 milioni dallo Shakhtar
Sudakov, che duello tra Napoli e Juve: retroscena e dettagli© Getty Images

Georgiy Sudakov, 21 anni, talento purissimo sublimato nella definizione di stellina del calcio ucraino, si diverte un mondo a fare il trequartista anche con le parole: come fa certi assist di mercato lui, beh, è arte rarissima. Di pochi raffinati. Uno spettacolo vero. Domani sarà impegnato con la sua nazionale allo “Stadion Bilino Polje” di Zenica, in Bosnia-Erzegovina, contro i padroni di casa nella semifinale dei playoff per andare all’Europeo, ma l’Ucraina non smette di appassionarsi al tema del suo futuro. Dopo Mudryk, ceduto al Chelsea a gennaio 2023 per 70 milioni più 30 di bonus - record per il Paese -, lo Shakhtar ora punta tutto su di lui per un altro all-in. E questo Georgiy lo sa e lo racconta sinceramente: «Il Napoli ha offerto 40 milioni per me». A gennaio, sì. «E anche la Juve ha fatto una proposta ufficiale». Non quantificata. La sfida infinita che dall’estate alla primavera ha già incluso un direttore sportivo (Giuntoli), due giocatori (Koopmeiners e Samardzic), vari dossier lasciati in eredità dal ds al suo vecchio ufficio o secretati e portati via nel nuovo, il campionato e il Mondiale per club, dà il benvenuto sulla scena a un altro protagonista: è sempre Napoli-Juventus.  

Sudakov e le proposte di Napoli e Juve 

Sudakov sta vivendo un momento delicatissimo, fondamentale e molto stimolante sotto ogni punto di vista. Nazionale e personale. E i media al seguito dell’Ucraina non si lasciano sfuggire l’occasione di approfondire: «Galatasaray, Manchester City e Barcellona? Non so di trattative con loro. So però che ci sono state le proposte ufficiali di Juventus e Napoli: lo Shakhtar ha rifiutato 40 milioni dal Napoli, lo ha detto Sergei Anatolyevich Palkin». L’ad. «Certo, all’inizio ero un po’ turbato, ma poi ho compreso le ragioni del club: non ho ancora dato tutto e vuole ovviamente ricavare di più dalla mia cessione». La valutazione attuale di base - trattatabile - supera i 50 milioni. «E così ho accettato di rinnovare fino all’inverno 2028 prolungando di altri 6 mesi, perché il mio contratto era fino all’estate, con un ingaggio superiore e condizioni molto convenienti: alcuni hanno detto che lo Shakhtar mi ha lanciato un osso, ma non è così. Parlano in maniera inappropriata. Comunque, Palkin ha detto che magari tra 6 mesi o un anno andrò in Europa: io mi fido di lui e del presidente».  


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Nodo tattico 

Finale tecnico. Evidentemente importante: «Da quando è iniziata questa storia, ho anche cominciato a guardare le partite: il modo di giocare conta al 100% nella scelta del mio futuro. Ho visto la Juventus e fa solo 3-5-2, uno schema non molto standard per me. Ma per arrivare a certi livelli non è possibile che giochi solo nel 4-3-3 e nel 4-4-2. Devi essere un calciatore creativo, versatile, adattabile. Devi studiare ogni giorno». 

Napoli in pole per Sudakov 

La storia, insomma, sta nei termini in cui l’ha raccontata Sudakov: il Napoli è il club che s’è mosso in maniera più concreta, a gennaio. Sicuramente anche quello con la maggiore disponibilità economica, il vero asso nella manica (e in banca) per convincere lo Shakhtar e battere la concorrenza della Juventus e di Giuntoli. Che Sudakov lo aveva cominciato a seguire sin da quando era a Castel Volturno, ci mancherebbe, ma che in questa prima fase alla Juve è concentrato a risolvere problemi di mercato coniugandoli inevitabilmente con quelli di budget e bilancio. E così, beh, il club azzurro continua a tessere la tela, un po’ nell’ombra e un po’ sotto le luci dei riflettori che ha acceso lo stesso Georgiy. La stellina che fa gli assist di mercato e aspetta l’estate italiana.  

 


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Georgiy Sudakov, 21 anni, talento purissimo sublimato nella definizione di stellina del calcio ucraino, si diverte un mondo a fare il trequartista anche con le parole: come fa certi assist di mercato lui, beh, è arte rarissima. Di pochi raffinati. Uno spettacolo vero. Domani sarà impegnato con la sua nazionale allo “Stadion Bilino Polje” di Zenica, in Bosnia-Erzegovina, contro i padroni di casa nella semifinale dei playoff per andare all’Europeo, ma l’Ucraina non smette di appassionarsi al tema del suo futuro. Dopo Mudryk, ceduto al Chelsea a gennaio 2023 per 70 milioni più 30 di bonus - record per il Paese -, lo Shakhtar ora punta tutto su di lui per un altro all-in. E questo Georgiy lo sa e lo racconta sinceramente: «Il Napoli ha offerto 40 milioni per me». A gennaio, sì. «E anche la Juve ha fatto una proposta ufficiale». Non quantificata. La sfida infinita che dall’estate alla primavera ha già incluso un direttore sportivo (Giuntoli), due giocatori (Koopmeiners e Samardzic), vari dossier lasciati in eredità dal ds al suo vecchio ufficio o secretati e portati via nel nuovo, il campionato e il Mondiale per club, dà il benvenuto sulla scena a un altro protagonista: è sempre Napoli-Juventus.  

Sudakov e le proposte di Napoli e Juve 

Sudakov sta vivendo un momento delicatissimo, fondamentale e molto stimolante sotto ogni punto di vista. Nazionale e personale. E i media al seguito dell’Ucraina non si lasciano sfuggire l’occasione di approfondire: «Galatasaray, Manchester City e Barcellona? Non so di trattative con loro. So però che ci sono state le proposte ufficiali di Juventus e Napoli: lo Shakhtar ha rifiutato 40 milioni dal Napoli, lo ha detto Sergei Anatolyevich Palkin». L’ad. «Certo, all’inizio ero un po’ turbato, ma poi ho compreso le ragioni del club: non ho ancora dato tutto e vuole ovviamente ricavare di più dalla mia cessione». La valutazione attuale di base - trattatabile - supera i 50 milioni. «E così ho accettato di rinnovare fino all’inverno 2028 prolungando di altri 6 mesi, perché il mio contratto era fino all’estate, con un ingaggio superiore e condizioni molto convenienti: alcuni hanno detto che lo Shakhtar mi ha lanciato un osso, ma non è così. Parlano in maniera inappropriata. Comunque, Palkin ha detto che magari tra 6 mesi o un anno andrò in Europa: io mi fido di lui e del presidente».  


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