Fuoco amico: da Dusan a Jashari
Chi o cosa sta complicando sensibilmente la gestione del mercato di Juve e Milan. Non si può parlare di ritardi preoccupanti, dal momento che il circo chiuderà tra poco meno di un mese, ma tanto Tudor quanto Allegri sembrano condannati a pazientare ancora a lungo.
Anche Inter, Roma e Atalanta sono sufficientemente indietro. Le difficoltà di Juve e Milan risultano tuttavia più sorprendenti.
Il lavoro di Comolli è appesantito dalle zavorre dell’ultima stagione: deve scaricare giocatori prima di aggiungere qualcosa di suo. Non s’è ancora liberato di Weah, Nico Gonzalez e soprattutto di Vlahovic che, restando, potrebbe costargli un’altra quarantina di milioni. Ha risorse “vincolate” (alle uscite) al punto da non permettergli di soddisfare le richieste del Psg per confermare Kolo Muani.
David la prima operazione chiusa: da un anno veniva offerto a destra e a manca con un carico di commissioni stratosferiche.
Al Milan Tare ha problemi d’altro genere e lentezze simili: è arrivato Ricci, buon giocatore che non era nei programmi suoi bensì in quelli della società. Mentre Jashari, che gioca più o meno nella stessa posizione dell’ex torinista, è ormai protagonista di una telenovela grottesca nella quale sono presenti ostacoli che si rigenerano.
Possibile che un club come il Milan, che ha peraltro venduto benissimo Reijnders e Hernandez, non riesca ad arrivare al giocatore del Bruges? Chi frena e perché?
Fin qui una sola società s’è mossa con efficacia e nel rispetto del 75% del piano di rafforzamento, il Napoli di De Laurentiis che, per inciso, ha il ds più giovane e l’allenatore più “stimolante”, pressante e aziendalista nell’accezione migliore: porta risultati.
