Bologna, Saputo ha già dato il via libera alle spese

Decisiva una videochiamata di Fenucci, ora l’assalto finale a Ndoye e agli altri obiettivi
Claudio Beneforti
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BOLOGNA -  È come se quei venti di tempesta che si sono abbattuti ieri pomeriggio attorno alle 17 su Casteldebole il Bologna li avesse previsti fin dal giorno prima, avendo conosciuto bene Thiago Motta nei messi passati e riconoscendo quelle che sono le sue infinite difficoltà attuali. E proprio avendo capito che l’ultima cosa da fare sarebbe stata quella di bloccare il mercato, ecco che fin dal tardo pomeriggio di martedì il governo rossoblù aveva deciso di invertire la rotta, dopo una lunga videochiamata intercorsa tra il presidente Joey Saputo e il suo capozienda Claudio Fenucci. In pratica, il grande lavoro di mediazione portato avanti dall’amministratore delegato del Bologna (figlio anche dei colloqui continui che ha avuto in queste ultime ore sia con Sartori e Di Vaio che con Motta) nei confronti del proprietario ha finito per dare i suoi frutti, essendosi resi conto entrambi di come Thiago avrebbe dovuto essere accontentato nel più breve tempo possibile e di come gli stessi Sartori e Di Vaio avrebbero fatto tremendamente fatica ad arrivare dall’altra parte del fiume, tanto erano impantanati in mezzo al guado non avendo la possibilità di andare avanti nelle trattative con i soldi che avevano a disposizione. 

Saputo e Fenucci, il confronto 

Fate conto che Fenucci abbia fatto capire a Saputo che sarebbe stato indispensabile, e non solo importante, dare un seguito con gli investimenti a un campionato che ha regalato al popolo rossoblù finalmente tanti sorrisi ed è accaduto che il presidente è come se da una parte si fosse messo la mano sul cuore e l’altra (di nuovo) sul portafoglio, accettando di rivisitare la sua precedente decisione e di conseguenza informando il suo uomo di fiducia di dare il mandato all’area tecnica di chiudere quelle operazioni legate agli acquisti degli esterni alti e dell’esterno sinistro di difesa che da settimane hanno in cantiere. Sì, anche prima di definire le eventuali cessioni di Nicolas Dominguez e di Sydney Van Hooijdonk, e questa è la notizia del giorno. Detto che l’osso non lo avevano mai mollato, è evidente che Sartori e Di Vaio ci abbiano dato dentro ancora con maggiore convinzione, ed è facile immaginare anche che da ieri pomeriggio abbiano triplicato gli sforzi dopo l’analisi spietatamente lucida fatta alla fine della partita di Utrecht da Thiago Motta. Che ha avuto la forza di andare dritto verso colui che mette i soldi, e di non parlare a nuora affinché la suocera capisca tirando in ballo come avrebbero fatto magari altri allenatori quei dirigenti che ancora non gli hanno consegnato i rinforzi che servono, sapendo che non sarebbe stato né corretto né costruttivo. 

Ndoye, assalto del Bologna  

C’è di più: avendo fino in fondo la percezione di come sta vivendo questa realtà lo spogliatoio e rendendosi conto di come non solo i 14 mila tifosi che si sono già abbonati ma anche gli stessi calciatori si aspettino di poter rivivere un campionato che assomigli a quello passato, Thiago è come se avesse voluto far sapere alla squadra e soprattutto a quelli che in queste ultime ore sono stati corteggiati da altre società e magari possono anche pensare di andare a giocare da un’altra parte che almeno lui è pronto a battersi con loro per poter di nuovo contare su una squadra competitiva, che continui a divertirsi e al tempo stesso che sappia far divertire ancora una volta i tifosi. E questo è l’altro motivo che ha portato i comandanti del Bologna a fare un passo indietro, consapevoli come sono che poi sarebbe stato molto complicato uscire dal tunnel dentro il quale rischiavano di infilarsi. Dan Ndoye del Basilea (che sembra quello più vicino), Santiago Pierotti e Nicolò Cambiaghi sono i primi obiettivi almeno a oggi per quanto riguarda gli esterni alti, mentre come esterni bassi piacciono Welington Santos e Caio Paulista del San Paolo e Gabriel Gudmundsson del Lille


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