Zirkzee ha stregato mezza Europa: tutti i club che lo vogliono

Illumina il gioco, fa segnare e segna: l’attaccante è stato fra i protagonisti anche nella trasferta di Roma
Giorgio Burreddu
4 min

I Joshua Brothers li puoi vedere sbucare dai fumogeni dell’alta marea rossoblù. Non solo semplici supporters, ma seguaci di questo prestigiatore travestito da centravanti. Zirkzee, del resto, è l’alba di una nuova era per il nostro calcio e per Bologna. Attaccante moderno e glorioso, bello, elegante, in grado di illuminare gioco e produrre reddito, cioè gol. Con la maglia del Bologna ne ha già segnati 11 (in 31 gare di campionato, 12 in 34 totali), abbastanza per trascinare la squadra lì dove osano i coraggiosi: la Champions. Protagonista anche all’Olimpico contro la Roma, adesso Zirkzee vuole portare a termine il lavoro e permettere al Bologna di andare in Europa. Dalla sfida contro i giallorossi è uscito malconcio, l’olandese ha un problema muscolare che tuttavia non sembra così grave. Infatti contro l’Udinese al Dall’Ara ci sarà. Zirkzee aveva avuto una flessione all’ingiù, normale quando vivi una stagione così intensa e piena di emozioni. Adesso è tornato su livelli top e nessuno sembra in grado di fermarlo. 

Bologna, icona Zirkzee

Quella di Zirkzee è un’antologia materiale di fan. Puoi vederli nella versione classic, con le magliette o il completino rossoblù uguale al suo. E poi ci sono quelli originali, di un altro stile: il suo. Usano le parrucche con i riccioloni e si fanno notare in tribuna. Zirkzee ha creato un mood, una tipologia di tifoso. Una cosa che solo pochissimi campioni sono riusciti a fare: il codino di Roberto Baggio, la capigliatura di Valderrama. Zirkzee è anche questo: particolarità e singolarità, che emerge dal suo essere, dalla sua persona. E ovviamente dal suo modo di giocare. Un’icona che sta facendo impazzire Bologna. Thiago Motta all’inizio era stato severo anche con lui, come tutti gli altri. Pretendeva corsa e gioco dentro a quel suo sistema preciso come un orologio. La libertà di Zirkzee coniugata al collettivo: il massimo della goduria per un tifoso rossoblù. Se un anno fa Joshua sembrava un bello incompiuto, l’addio di Arnautovic gli ha permesso di emergere davvero. La fortuna ha fatto il resto. La prima volta che era venuto in Italia, a Parma, s’era messo di mezzo un infortunio. Oggi il percorso di Zirkzee sembra meno accidentato, e lui ha potuto dimostrare tutto il suo valore. 

Zirkzee corteggiato  

Anche quando giocava nel Bayern lo definivano un predestinato, uno pronto a fare grandi cose. Era giovane, aveva tutta la carriera davanti. Il peso di quella responsabilità non ha mai influenzato davvero Joshua che nel corso del tempo ha mantenuto le promesse. Oggi è l’oggetto del desiderio di moltissimi club: dall’Inter campione d’Italia al Milan, e poi la Juve, l’Arsenal e tanti altri. Con una battuta il ds rossoblù Marco Di Vaio ha chiuso la strada: «Quanto vale Joshua? Quello che scrivono è anche poco». Forse quaranta, c’è chi dice settanta milioni di euro: le vie del mercato sono infinite. Per ora Zirkzee è attaccato al Bologna. La sfida contro l’Udinese sarà decisiva per molti aspetti: la corsa alla Champions non è certo finita. Motta vuole gestirlo nel modo migliore. Per cui la settimana di allenamento potrebbe essere manovrata con più attenzione. Al minimo problema, Motta sceglierà di far giocare un altro. Per ora Zirkzee è in pole position. E tutti i suoi fan sono già in delirio. 


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