Lukaku all’Inter, l’ultimo sprint: Big Rom freme

L’ufficialità entro la settimana: Zhang chiede al Chelsea di chiudere a 7 milioni più bonus
Lukaku, 28 anni, punta centrale© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
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MILANO- Ancora non ci siamo, ma c'è ottimismo di chiudere entro la fine della settimana. Romelu Lukaku deve ancora mordere il freno e rimandare il suo sbarco a Milano. Ieri il presidente Zhang ha chiesto all’ad Marotta e al ds Ausilio di comunicare all'avvocato Ledure, intermediario tra le parti, che la controproposta del Chelsea (10 milioni più bonus) non poteva essere accettata. Il presidente, pur fermamente convinto di riportare in nerazzurro Big Rom e di fare così un grande regalo al popolo interista, vuole che i Blues concedano un ulteriore sconto e ha dato mandato ai suoi uomini mercato di passare da 5 milioni più bonus a 7 milioni più bonus. Una risposta dal patron Boehly è attesa oggi o domani. L’Inter ritiene di fare già un grande sforzo togliendo ai londinesi l'ingaggio di un giocatore fuori dal progetto e pagando il prestito: per questo ha scelto di non dire subito sì. Un rischio? Diciamo un rischio calcolato avendo dalla propria parte Lukaku, deciso a rifiutare qualsiasi altra squadra. Certo, tra grandi club negoziare per 2-3 milioni non è il massimo e da Londra non hanno accolto con il sorriso questa nuova controproposta, ma Zhang, dal suo punto di vista, non può fare altrimenti visto che il bilancio non è florido. Otterrà lo sconto che chiede o sarà costretto ad accettare le condizioni dei Blues? Esistono anche due ipotesi alternative: che la differenza sia colmata da una futura amichevole, con incasso a favore del Chelsea, oppure che il belga contribuisca ulteriormente rinunciando ai soldi non ancora riscossi e relativi alla scorsa stagione o abbassandosi l'ingaggio pattuito con l'Inter (11 milioni lordi, circa 9 netti grazie al Decreto Crescita). Si tratta di due soluzioni... “limite” alle quali in viale della Liberazione sperano di non dover ricorrere: contano sul fatto che il Chelsea, desideroso di avere una corsia preferenziale per De Vrij (subito) e Dumfries (subito o la prossima stagione), ceda.

Il pressing di Inzaghi

Il primo a tifare per la fumata bianca è il tecnico di Piacenza che ieri sperava di uscire dalla sede... con la firma di Lukaku. Invece se n'è andato intorno alle 19,30, seguito pochi minuti dopo dalla Ferrari di Zhang, senza il definitivo ok. La dead line del 30 giugno, ultimo giorno per attivare i benefici del Decreto Crescita, si avvicina e il Chelsea potrebbe puntare proprio su questa fretta nerazzurra per non concedere sconti. Marotta però ha fiducia e a Radio Anch'io Lo Sport ieri mattina ha spiegato: «Oggi non ci sarà l'ufficialità. Lukaku è una pista percorribile ma ci sono ancora delle difficoltà e dobbiamo valutare se ci sono gli estremi per farlo». Sapeva che i Blues non avrebbero detto immediatamente di sì al ribasso dell'Inter, ma... è andato avanti. Lo farà anche oggi, nella speranza di chiudere la vicenda entro la fine della settimana. Avvicinarsi troppo al gong del 30 giugno è un rischio che l'Inter non può e non vuole permettersi. Perché da Lukaku dipende in buona parte la costruzione della squadra della prossima stagione e le ambizioni che avrà. Perderlo a questo punto, eventualità che in viale della Liberazione nessuno contempla, darebbe un contraccolpo pesante. Zhang ha già detto che lo eviterà. Intanto, però, tratta perché risparmiare qualcosa può voler dire avere i soldi per accontentare anche le richieste di Dybala. A patto che prima Sanchez e Dzeko abbiano preparato le valigie. Il monte ingaggi va tenuto sotto controllo e questo è stato spiegato anche a Paulo. Lukaku era ed è la priorità, ma la Joya non è una riserva. Il belga vuole riprendersi la sua corona da Re di Milano e fare di nuovo coppia con Lautaro, con il quale i contatti sono costanti. Ha promesso che andrà presto a mangiare nel ristorante aperto da Agustina a Brera, ma soprattutto vuole mettersi il forma dal 6 luglio alla Pinetina per togliersi tante soddisfazioni nei mesi pre e post Mondiale. Arriverà anche in prestito, ma per lui è una scelta... definitiva. A trasformarla in qualcosa di permanente, magari dopo un altro prestito di 12 mesi, penserà il prossimo giugno. Adesso conta solo far siglare, in fretta, l'accordo per il 2022-23 ai due club.

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