Inter, paura Inzaghi: Psg e Chelsea trattano con Skriniar e Dumfries

Il club vuole tenerli fino a giugno e programmare una cessione top nel 2023. Ma sarà dura resistere
Inter, paura Inzaghi: Psg e Chelsea trattano con Skriniar e Dumfries© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
6 min

MILANO - L'Inter ha un piano per trattenere Skrniar e Dumfries. Un piano, diciamolo subito, che non ha fondamenta di cemento armato e che può andare a buon fine solo se ci saranno determinati incastri. Rispetto a due settimane fa, però, la fiducia di non far partire né lo slovacco né l'olandese è cresciuta. Non sono dichiarati incedibili? Per l'area tecnica lo sono, ma le leggi del mercato e un'offerta shock possono far saltare tutto in aria. Ecco perché in viale della Liberazione le parole vengono dosate con il bilancino e si pensa soprattutto a lavorare. 

Indispensabili

Se c'era bisogno dell'amichevole contro il Lione per capire quanto Skriniar e Dumfries sono importanti per l'Inter, il test con i francesi ha certificato che con loro in campo la squadra ha un altro volto. Lasciando per un attimo da parte l'allenamento congiunto di domani pomeriggio contro la Pergolettese, entrambi saranno in campo sabato a Pescara con il Villarreal, in quello che sarà l'ultimo "vero" collaudo prima del debutto di sabato 13 al via del Mare con il Lecce. Con loro Inzaghi sa di avere una rosa da scudetto e per questo si augura che non arrivino offerte irrinunciabili di mercato. Si tratta di una speranza, ma non di una certezza perché il Psg e il Chelsea sono in agguato (soprattutto gli inglesi su Dumfries). In ogni caso l'ex allenatore della Lazio è conscio che il matrimonio tra l'Inter e le due "colonne" del suo progetto non sarà eterno. Al netto dei rinnovi dei contratti che magari ci saranno da settembre in poi. 

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Il piano per trattenerli

L'area tecnica nerazzurra ha messo a punto un piano economico per "salvare" la competitività della rosa attuale che, inevitabilmente, verrebbe minata dalla partenza di Skriniar o di Dumfries. Sarebbe una salvezza temporanea perché un "pezzo", prima o poi, va ceduto, ma permetterebbe comunque di respirare e affrontare la stagione con grandi ambizioni. Cosa prevede questo piano? Essenzialmente tre cose: 1) trattenere Milan e Denzel fino almeno fino al 30 giugno 2023, data entro la quale perfezionare la vendita di uno dei due. Naturalmente ciò sarà possibile solo se nei prossimi giorni non arriverà una proposta shock. Quelle giunte finora sono state respinte, ma c'è ancora un mese di mercato. Marotta, Ausilio e Baccin accettano di "programmare" la partenza di uno dei due con qualche mese d'anticipo, a patto di tenerli fino al termine della stagione. Prima chiaramente bisognerà rinnovare il contratto del difensore, in scadenza nel 2023 (accordo di massima già trovato a oltre 5 milioni a salire più bonus), e magari anche all'esterno, ma questo è un ostacolo non giudicato insormontabile; 2) vendere sia Pinamonti sia Casadei e mettere insieme 25-30 milioni di euro ovvero la metà del saldo attivo del mercato richiesto da Zhang; 3) abbassare il monte ingaggi risparmiando quelli di Lazaro (già partito), Pinamonti e soprattutto Sanchez, la cui risoluzione a meno di sorprese avverrà oggi.

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Scelte ponderate

L'area tecnica ha il vantaggio, rispetto alla vicenda Lukaku di 12 mesi fa, di avere dalla propria parte i giocatori. Tradotto: sia Skriniar sia Dumfries non hanno intenzione di puntare i piedi per andare via. A Milano stanno bene, nello spogliatoio si sentono importanti e sono convinti di restare. Almeno per un anno. Perché con il ritorno di Big Rom hanno la ferma convinzione di potersi prendere lo scudetto che è scivolato via la passata stagione. È chiaro che entrambi conoscono le difficoltà del club e i conti del bilancio. Non pensate che stiano programmando di chiudere la carriera in nerazzurro, ma nella stagione che porta ai Mondiali, che Denzel giocherà e Milan no, l'olandese preferirebbe avere stabilità e avvicinarsi a Qatar 2022 sapendo quello lo aspetta in Serie A con l'Inter. Per Marotta e i suoi uomini è un punto importante dal quale partire. Per tranquillizzare Inzaghi, che non accetta di perdere né una roccia della difesa (senza avere preso Bremer) né un altro esterno (dopo aver salutato Perisic). 


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