A tu per tu con Alvaro Morata. È questo lo scopo del programma '1vs1' di Dazn. E questa volta è toccato all'attaccante della Juve raccontarsi, partendo dal suo futuro, argomento che interessa moltissimo i tifosi: “Il mio futuro? Tutti i giocatori della Juve si giocano il futuro, in ogni allenamento e partita. La Juve ha una coda lunghissima di chi vuole essere qui. Normale essere giudicato ogni partita, io do tutto per vincere, per i compagni, per i tifosi. Mi sento molto bene alla Juve. Non chiedete a me le altre cose, sono contento di essere qui, di arrivare alla Continassa, i miei figli mi chiedono l'inno della Juve ogni mattina. Sono felice, sarei più felice se facessimo una foto con la coppa”.
Morata: “Non ci sono rimpianti per la stagione, ma vogliamo la Coppa”
Alvaro Morata spiega cosa ha significato questo 2021-2022 per la Juve: “La stagione? Non ci sono rimpianti, sono state 2-3 mini stagioni in una sola. L'importante è quanto si sta facendo, cos'abbiamo in testa e per il futuro. Non serve lamentarsi. Alla fine del campionato, quando andremo via, vogliamo giocare anche una finale di Coppa Italia. Quando smetti, le foto con le coppe contano tanto. Abbiamo l'opportunità di vincere e si dà per scontato tutto, ci sono campioni che non ne hanno vinte tante”.
Morata: “Un assist per me è come un gol”
Non è un numero 9 Morata, e lo specifica anche a parole: “Gli assist? Mi regalano le stesse sensazioni dei gol. Per come gioca la Juve, o hai uno schema per l'attaccante centrale, o ti adatti alla squadra. Il mio ruolo per me è sempre stato da calciatore per fare gol, devo tornare in difesa, dare una mano, sporcarti per aiutare in uscita, per complicare la vita all'avversario e la giocata. Ti assicuro che qualsiasi attaccante che fa 40-50 gol e non vince niente, cambierebbe per 15 gol e vittoria nelle coppe. Mi piace vincere e aiutare i compagni, vorrei fare più gol ma quando fai assist, anche se ti piace fare reti, è bello. E' bello anche condividere”.
Morata: “Tevez mi ha aiutato a crescere”
Qualche giorno fa è stato in visita a Vinovo Carlos Tevez, Morata ne parla così: “Carlos l'ho ringraziato perché non l'avevo mai fatto. Mi ha reso calciatore, sono arrivato qui a 21 anni con poca esperienza e all'inizio mi ha guardato male qualche volta, mi ha detto anche delle cose quando non gli passavo la palla. Per me è uno dei giocatori più forti di sempre, ha tecnica e qualità, può buttare giù i muri o costruirne. Per me ci saranno pochi giocatori così nella storia: poteva vincere una partita da solo o mettersi la squadra sulle spalle. L'ho ringraziato, mi ha detto che era felice di vedermi e che non si aspettava che avessi il fisico per giocare a sinistra. Poi abbiamo parlato di tante cose, lui sa che sono migliorato tanto in quell'anno che ho giocato con lui”.
Morata: “Se ci fosse stato il Var nella finale di Champions”
Torna indietro a un ricordo in particolare Morata. E non è un ricordo dolce: “La finale di Champions persa con il Barcellona? Ho sempre il rimpianto che se ci fosse stato il Var, forse c'era un rigorino e ora avremmo vinto la Champions con la Juve. Sarebbe stato incredibile, ma è così". La Juve e la Champions come due rette parallele...