Juve, un tesoro di 150 milioni che si sta sgretolando

Incassare la metà dei soldi virtualmente previsti dai prestiti sarebbe un successo: Kulusevski il più vicino al riscatto
Juve, un tesoro di 150 milioni che si sta sgretolando
Nicola Balice
3 min

TORINO - Tre sessioni di mercato, tante cessioni concluse sul gong. E con una formula che si trasforma nell'ideale per chi compra: il prestito con diritto di riscatto. È nato così un tesoretto virtuale per la Juve da 150 milioni, tirato su tra gennaio 2022 e gennaio 2023, che però strada facendo si sta sgretolando: oggi realizzarne la metà sarebbe ritenuto un bel successo. Da Dejan Kulusevski a Weston McKennie, passando per Arthur, Denis Zakaria e Luca Pellegrini: cinque storie diverse con differenti possibilità di riscatto, dai più possibili a quelli che invece sicuramente torneranno alla base con l'etichetta di esubero da piazzare in qualche modo sul mercato.

Kulusevski

In principio era Kulusevski. Che poi è ancora quello più vicino al riscatto. Per lui, a fine gennaio 2022, il Tottenham di Antonio Conte e Fabio Paratici ha già pagato 10 milioni per il prestito di 18 mesi, la cifra per il riscatto è stata invece fissata a quota 35 milioni. Sullo svedese pende ancora un obbligo di riscatto condizionato in realtà, ma per verificarsi è necessario che questo Tottenham in crisi riesca comunque a conquistare la qualificazione in Champions e che Kulusevski disputi il 50% delle presenze. Anche se Dejan ancora negli scorsi giorni ha ribadito di voler restare a Londra nonostante la rivoluzione in corso: «La situazione di Conte non influirà sull'opzione di acquisto del club per me. Voglio restare agli Spurs», le parole del ritiro della Svezia.

McKennie

Salto in avanti fino all'ultima finestra di mercato invernale, un lungo tira e molla tra Juve e Leeds per McKennie si è concluso solo 30 gennaio: il club bianconero voleva l'obbligo di riscatto, gli inglesi hanno alzato la cifra complessiva ma difeso il diritto di riscatto. Alla fine l'accordo ha previsto un costo di 1,25 milioni più 0,25 per il prestito fino al termine della stagione, con diritto di riscatto fissato a 34,5 milioni più 4,5 di bonus: la stretta di mano dovrebbe condurre all'acquisto definitivo in caso di salvezza del Leeds (nove squadre in 4 punti, retrocedono in tre), ma l'esonero di Jesse Marsch potrebbe comunque complicare le cose.

Arthur, Zakaria e Pellegrini

Il flop di mercato più grande degli ultimi anni, Arthur, al Liverpool praticamente non si è mai visto. Nemmeno presa in considerazione l'ipotesi del riscatto fissato a 37,5 milioni, dopo il pagamento di 4,5 milioni per il prestito. Ci ha provato Zakaria a ritagliarsi un posticino nel Chelsea tra la gestione Tuchel e quella Potter, senza successo: 525 minuti in tutto, con la Juve che vede sfumare altri 28 milioni più 5 di bonus (3 invece i milioni pagati per il prestito). E poi c'è Luca Pellegrini, uno che aveva fatto di tutto per andare alla Lazio dopo mezza stagione all'Eintracht: ma fin qui Maurizio Sarri gli ha concesso appena 69 minuti in Conference League, troppo poco per credere che la Lazio possa effettivamente investire i 15 milioni per esercitare il diritto di riscatto.


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