Juve, perdita di 29,5 milioni ma segnali positivi. C'è un'incognita decisiva

Approvata la semestrale. Miglioramento grazie alle cessioni. I ricavi a fine anno cresceranno ma la coppa sarà cruciale
Alessandro F. Giudice
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Due volte rinviata nelle ultime settimane, la pubblicazione della semestrale Juventus al 31 dicembre 2022 è arrivata ieri con l’approvazione del CdA. Non contiene dati dirompenti o inattesi, se non quello di una percepibile schiarita nella dinamica gestionale. La perdita netta è di 29,5 milioni, “in significativo miglioramento rispetto alla perdita di 112,1 milioni consuntivata nel primo semestre dell’esercizio precedente”. Il progresso nei conti viene attribuito “in parte al venire meno degli effetti negativi della pandemia” ma il Covid c’entra ormai poco con i risultati di tutti i club calcistici. Sebbene la prima parte della stagione scorsa risentisse ancora di capienze ridotte, la differenza nei ricavi da gara è di 15,2 milioni che pesano per il 5,5% dei ricavi semestrali. Avrà un peso più diluito sulle proiezioni a fine anno. Il miglioramento nel risultato risente positivamente delle plusvalenze realizzate con le cessioni di De Ligt, Demiral e altri: un valore (42,8) acquisito ma difficilmente raddoppiabile nella finestra estiva entro il 30 giugno. Fatte queste premesse, i ricavi a fine anno dovrebbero mostrare un discreto incremento, attestandosi tra 465 e 495 milioni. In una certa misura, ciò dipenderà anche dal cammino della squadra in Europa League da cui non è possibile attendersi gli stessi introiti della Champions ma un discreto contributo.

Il risultato parziale risente anche di minori costi per la riduzione del monte ingaggi e dell’assenza della manovra stipendi. Con tali premesse, la perdita finale potrebbe cadere tra 55 e 75 milioni, in netto contenimento rispetto ai rossi sanguinosi degli ultimi anni ma ancora lontano dal punto di pareggio. Se questo esercizio rappresenterà un punto di inversione nella dinamica economica del club dipenderà dalle possibilità di entrare in Champions League. Dipendente, a sua volta, dall’esito del giudizio sportivo pendente presso il Collegio di Garanzia del Coni e dal filone stipendi. La dinamica finanziaria è però in peggioramento: l’indebitamento calcolato secondo le formule tradizionali (non ESMA) peggiora da 200 a 320,7 milioni mentre migliora di 55 la gestione del capitale circolante. Nel complesso, con un volume dell’attivo di quasi un miliardo, il bilancio Juventus resta ancora poco agile.

Nella relazione sui fatti di rilievo del semestre, si dà atto dei procedimenti in corso (dall’inchiesta Prisma, presto in
udienza preliminare, al procedimento Consob), dell’accordo raggiunto con l’Uefa per il Settlement Agreement (seguito da una richiesta di documentazione dall’Uefa sui vari procedimenti in corso), delle dimissioni del CdA e del Collegio Sindacale seguite dalla nomina dei nuovi amministratori e dal subentro dei sindaci supplenti. Infine, del procedimento sportivo in corso presso il Coni e dei nuovi filoni sportivi. In un passaggio specifico della semestrale, il club comunica l’avvenuto deposito da parte della Procura di ulteriori documenti riguardanti quattro operazioni che “qualora ipoteticamente validi ed efficaci” produrrebbero effetti contabili sulla semestrale appena approvata e quindi sul bilancio 2022/23. Si tratta probabilmente di carte relative all’operazione Dybala e a rapporti con altri club (nelle scorse settimane si è parlato di Udinese e Atalanta) ma la Juve ne ribadisce “la radicale irrilevanza ed inesistenza sotto il profilo giuridico” oltre a escludere che possano costituire contratti produttivi di ricavi in base all’applicazione dei principi contabili (specificamente il principio IFRS 15) poiché “non idonei a generare diritti e obbligazioni esigibili tra le parti”. Si dice in sostanza che dalle carte depositate non emergerebbero debiti della società verso altri club (o tesserati) tali da far emergere passività non rappresentate in bilancio. Questioni aperte, su cui l’eventuale dibattimento dovrà dimostrare l’esistenza di eventuali partite contabili rilevanti.


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