Juve, adesso Chiesa aspetta Lukaku

Dribbling, scatti, tiri, assist: mentre le altre punte faticano l’azzurro è tornato ai suoi livelli e ora aspetta l’arrivo di Big Rom
Filippo Bonsignore
5 min

Certezza Chiesa ma il resto dell’attacco è un rebus, in attesa di Lukaku. La nuova Juve debutta a Los Angeles nel segno di Federico e forse non avrebbe potuto emergere notizia migliore per il mondo bianconero dal primo test dell’estate. Più che il successo, pur importante, sul Milan ai rigori - 6-5 il punteggio, dopo il 2-2 dei tempi regolamentari -, l’elemento più significativo in prospettiva che resta dell’amichevole americana è la prova dell’azzurro. Un’ora ad alto livello, un’ora che apre la porta ad un futuro che tutti si augurano possa essere diverso, e quindi migliore, rispetto al recente passato. Massimiliano Allegri sorride per quello che potrebbe essere davvero l’inizio della rinascita del suo campione, reduce da una stagione complicata, con il lento rientro e acciacchi assortiti che l’hanno seguito. Dalla California è arrivato un messaggio chiaro: Chiesa c’è. Certo, sarebbe fuori luogo esagerare con i trionfalismi. Certo, era soltanto il primo collaudo. Però è un segnale il fatto che Fede sia stato il migliore per distacco tra i bianconeri.

Allegri: "Contento dell'inizio di Chiesa"

Massimiliano Allegri lo ha impiegato per 60 minuti da seconda punta al fianco di Kean, coppia inedita ma dettata dalla necessità viste le assenze, nel 3-5-2 d’ordinanza, lasciandogli ampia facoltà di muoversi sull’intero fronte offensivo. Il numero 7 l’ha sfruttata, prediligendo spesso la partenza da sinistra per poi convergere per andare al tiro, e si è prodotto in spunti in velocità e dribbling ormai caratteristici del suo repertorio. Chiesa è apparso vivo, già brillante di condizione, già calato nella parte. Bilancio della sua gara: un destro centrale, un’occasione fallita di sinistro su assist di Weah e i calci piazzati da cui sono nati i due gol. Allegri sorride: «Federico si è presentato bene, ha una gamba diversa rispetto all’anno scorso ma è normale. Sapevamo che lo scorso sarebbe stato un anno difficile e di transizione. Sono contento per lo spirito e per la voglia che ha di fare un’annata importante».

Chiesa c'è e aspetta Lukaku

Si riparte da Chiesa, quindi. Sarà di nuovo al centro della Juve? La risposta la darà naturalmente il mercato, perché l’azzurro rimane in bilico, come tutta la rosa del resto, in questa estate in cui bisogna necessariamente mettere in conto sacrifici e rinunce, anche dolorose dal punto tecnico, in nome del risanamento del bilancio e della sostenibilità della gestione. Certo, sarebbe difficile da digerire l’addio a quella che, ad oggi, è l’unica certezza in attacco. Il resto del reparto, infatti, è ancora tutto da costruire. Vlahovic ha saltato il Milan per evitare di ricadere nel tormento della pubalgia e mantiene l’orecchio teso alle possibili offerte in arrivo che potrebbero portarlo lontano da Torino, aprendo la porta così a Lukaku. E proprio Big Rom potrebbe diventare l’altra metà della coppia, il destinatario degli assist di Chiesa. In attesa della svolta di mercato, Dusan lavora per tornare in fretta al top dal punto di vista fisico. Si spera di farlo debuttare all’alba italiana di giovedì prossimo nell’amichevole contro il Real Madrid ma il traguardo resta sempre la prima di campionato. Kean ha giocato un’ora senza lasciare il segno e dovrà dare risposte in termini di continuità di prestazioni; Milik l’ha sostituito nell’ultima mezz’ora ma non ha inciso, anche perché reduce da qualche noia muscolare. In generale, pur essendo ancora calcio d’estate, i difetti del passato non sembrano scomparsi: è rimasta evidente, infatti, come segno di continuità rispetto all’anno scorso, la difficoltà nell’andare in gol, nell’innescare gli attaccanti, dovuta anche ad un atteggiamento prevalentemente difensivo. Chiesa c’è, il resto è un rebus che dovrà essere risolto presto. Tra 22 giorni sarà già campionato, sarà già Udinese.


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