Lukaku e la Juve mai così vicini: cosa manca per chiudere e le cifre

Ieri altro contatto tra i bianconeri e il Chelsea: la distanza c’è ma si riduce sempre di più. Il belga continua a dire “no” ai soldi dell’Arabia: vuole solo la Signora e Allegri lo aspetta
Giorgio Marota
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Come quando fuori piove. Metti un pomeriggio di inizio agosto a Londra, la città bagnata per eccellenza, e un contatto digitale, l’ennesimo, per convocare nuovamente tutti gli interessati al tavolo delle trattative. La partita a poker alla quale partecipano Lukaku, la Juventus, Vlahovic e il Chelsea - con i club a dialogare e i calciatori ad assistere da lontano sperando nella svolta - prosegue, con un solo player che sta giocando a carte scoperte dopo il grande bluff con il quale s’è separato dall’Inter: il centravanti belga vuole solo Madame, nient’altro che quella Signora con la quale ha battagliato in campo e fuori - quei “buu” subiti nella semifinale di Coppa sono finiti in tribunale - nei tre campionati complessivi disputati nella Milano nerazzurra. Questo è il punto di partenza, al quale si potrebbero collegare i tre “grandi rifiuti” alla valanga di soldi promessi dall’Arabia (in particolare dall’Al-Hilal, in cerca di un bomber dopo aver rinforzato il centrocampo con Milinkovic-Savic e la difesa con Koulibaly) per restare in Italia e vestire quella maglia bianconera che oggi Big Rom desidera ardentemente. Lei e solo lei, nessun’altra.

Juve e Lukaku, distanze ridotte

Dal contatto di ieri avvenuto sull’asse Torino-Londra, alla presenza degli uomini mercato dalla Juve e del ds del Chelsea, è emerso come la distanza tra domanda e off erta si sia assottigliata. I blues potrebbero spingersi fino a 28 milioni di euro più il cartellino di Lukaku per avere Dusan. Siamo lontani dai 40-50 milioni richiesti in prima istanza da Giuntoli, ma quella cifra era assolutamente trattabile. E rispetto alla prima offerta da 20 milioni c’è stato un sostanziale passo in avanti. Mettiamola così: se lo scorrere del tempo avvicina le parti, e se la corda s’allenta dopo ogni tiraggio anziché spezzarsi, possiamo affermare che Lukaku e la Juventus non sono mai stati così vicini come lo sono oggi. Secondo i rumors, a 35 milioni più il cartellino di Big Rom l’affare che porterebbe Vlahovic a Londra può andare in porto per la felicità di tutti. Compreso Lukaku, s’intende, che in questi giorni si è isolato in un silenzio enigmatico in attesa della fumata bianca mentre si allena in solitaria, lontano persino dagli esuberi del Chelsea. 

Juve, i costi dell'operazione Lukaku

Romelu sarebbe il profilo ideale per Allegri, come abbiamo spiegato nei giorni scorsi, perché la sua fisicità e quegli strappi che l’hanno reso incontenibile (in particolare sotto la guida di Conte) garantirebbero a Max l’ariete di cui ha bisogno per sfondare il tabù scudetto. Palle alte, palla a terra, contropiedi, gioco in velocità, spalle o fronte alla porta: il classe ’93 garantisce alternative e solidità. E Vlahovic? Il serbo, pagato 80 milioni dalla Fiorentina e nell’ottica della vecchia dirigenza considerato un profilo vendibile ad almeno 140 milioni nel giro di due anni (i 10 gol in A nel 2022- 23 non hanno aiutato...), ha capito di non essere più centrale nel progetto bianconero. Anche perché il suo stipendio crescerà da 7 a 12 milioni, come da scatti automatici previsti da contratto, e questo è un problema per le casse del club piemontese. L’operazione Lukaku, invece, conviene eccome. Alla Continassa hanno fatto bene i conti: il decreto crescita garantisce sgravi fiscali sugli emolumenti per chi arriva dall’estero (dal 45% di tassazione sul reddito al 25%) e impegna a restare in Italia per almeno due anni; la fiscalizzazione di vantaggio per Lukaku, tra l’altro, può andare anche oltre il 2024 vista la presenza di un figlio a carico e la proprietà di un immobile residenziale nel Paese. L’ex Inter ha 7 anni in più del classe 2000, ma costerebbe quasi 35 milioni di euro in meno rispetto a Dusan nei prossimi tre anni considerando tutte le variabili in gioco. Un gruzzoletto consistente, impossibile da ignorare, che sposta gli equilibri. È quello che pure a Big Rom, del resto, riesce meglio di chiunque altro.


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