Thiago Motta convince Rabiot a restare alla Juve. E a centrocampo spunta Guendouzi

Giuntoli ha offerto al centrocampista francese un contratto di due anni più opzione a cifre importanti: i dettagli
Giorgio Marota
5 min

L'equilibrista Adrien Rabiot è abituato a danzare sul filo delle pressioni. È uno da riflessioni lunghe, non ha l’ansia della programmazione e preferisce prendersi il tempo necessario per valutare pro e contro di certe scelte. Ecco perché di solito firma contratti last-minute, mentre gli altri lo rincorrono affannosamente con la paura di perderlo. Successe anche nei giorni del primo matrimonio con la Juve, a giugno del 2019, quando nascosto in un resort di Porto Ercole insieme alla mamma-agente Veronique e ai fratelli Geoffroy e Douch, Adrien studiò fino in fondo l’accordo, ammettendo al Corriere dello Sport-Stadio la trattativa: «Sì, ne stiamo parlando». Cinque anni dopo, si trova nella stessa situazione: solo che stavolta le valutazioni sono in corso tra Torino e Clairefontaine, dove Rabiot si trova in ritiro con la Francia. Il centrocampista ha appreso ieri dell’ultima proposta di Giuntoli: contratto biennale da 7 milioni a stagione, gli stessi che guadagna oggi, più opzione per un ulteriore anno da ridiscutere però alla fine del prossimo campionato. La prima proposta era dai 6 ai 6,5 milioni, ma evidentemente la Juve si è resta conto che, viste le continue complicazioni, non poteva essere certo questa la trattativa della svolta per limare il monte ingaggi.  

Juve, Rabiot conviene 

Per Adrien la Juve potrebbe ancora usufruire degli effetti del decreto crescita, già abolito dal governo; avrebbe bisogno che il ragazzo acquistasse una casa in Italia. Al netto delle scelte immobiliari e delle convenienze fiscali, tenere Rabiot (dopo il rinnovo annuale del 2023) resta più conveniente che perderlo in considerazione delle cifre che girano nel mercato dei centrocampisti. Con poco più di 25 milioni lordi, la Juve continuerebbe a sfruttare le qualità di un titolare inamovibile, che conosce l’ambiente e il gruppo, tra l’altro apprezzatissimo da Thiago che lo ha avuto come compagno di squadra al Psg. Proprio con il tecnico, ancora in vacanza a Lisbona e in attesa di incontrare Giuntoli per chiudere la trattativa e firmare il suo contratto, c’è già stata una chiacchierata esplorativa durante la quale l’italobrasiliano, in un francese fluente, avrebbe rassicurato Rabiot circa la sua centralità nel nuovo progetto. In pochi giorni, forse ancor prima dell’annuncio di Motta, la Juve si aspetta di chiudere la partita Rabiot. Perché da questa dipendono le altre strategie legate al centrocampo: banalmente, Giuntoli deve sapere se cercare due titolari oppure uno; e su quell’uno - leggasi Koopmeiners - potrebbe a quel punto concentrare le risorse maggiori.  

Idea Guendouzi

Ieri è spuntata, intanto, un’alternativa suggestiva all’olandese: si tratta di Matteo Guendouzi, che la Lazio ha appena riscattato per 18 milioni dal Marsiglia. I biancocelesti non vorrebbero venderlo, eppure se qualcuno si presentasse a Formello con 30 milioni (e se i rapporti con Tudor restassero freddi) le prerogative cambierebbero. Questo calciatore, anche lui francese, piace parecchio sia a Giuntoli sia a Motta. Tornando a Koop: l’olandese si è promesso alla Signora, ma la Dea non lo libera per meno di 60 milioni, anche se non ha chiuso la porta a eventuali contropartite. Al momento mancano offerte dalla Premier (solo timidi interessi) e senza una concorrenza vera la Juve può continuare a tessere senza fretta la sua tela. 


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