ROMA - Dopo Verona-Lazio, 4-1, Sarri esplose, andò in bestia: «Prestazioni inaccettabili». Dopo Lazio-Verona, 3-3, e il quinto posto finale, Sarri ha sospirato giulivo: «Abbiamo fatto un percorso, cambiato il modo di pensare calcio. Il lavoro dei ragazzi ci ha portato a dare questi segnali di buona crescita». Dalla Lazio suicida alla Lazio provvida, dal 24 ottobre 2021 al 21 maggio 2022. Dai passi indietro ai passi in avanti. Ne sono successe di cose quest’anno, a dieci giorni dalla conclusione del campionato si può tracciare un bilancio numerico per certificare i progressi evidenziati dai biancocelesti.
Lazio, i numeri della stagione
Sarri ripartirà dall’attacco. La Lazio ha chiuso seconda per gol fatti, 77 contro gli 84 dell’Inter. E’ seconda anche per i gol segnati di testa (14 contro i 19 dei nerazzurri). La Lazio eccelle nelle classifiche che comprendono la percentuale realizzativa (17%), nessuno è riuscito a equipararla. E’ prima anche per percentuale di tiri nello specchio (54%) e per percentuale di passaggi riusciti (87%). E’ stata prima a lungo per possesso palla, ha chiuso quarta (55,5%) dietro Napoli (58,8%), Fiorentina (58%) e Inter (56,8%). E’ stata una Lazio inarrendevole, lo è ridiventata in corsa, non a caso ha chiuso seconda per punti guadagnati da svantaggio (20), il record l’ha firmato l’Inter (22 punti). I gol dopo il 90’ sono stati 6 (di più solo Roma e Udinese, rispettivamente 7 e 9 reti in zona Cesarini).
Ripartenza Lazio
Sarri sa che dovrà ripartire dall’attacco, ma anche dai difetti. In primis dalla passività della difesa. Mai una sua squadra aveva chiuso subendo 58 reti (1,5 a partita): «Sono soddisfatto e contento di come si è cementato il gruppo a un certo punto della stagione. Abbiamo risolto gran parte dei problemi che avevamo, qualcuno ci è rimasto ancora. L’importante è non avere passaggi a vuoto», è stata la frase che Mau ha riferito ai problemi di tenuta difensiva. Si è ripromesso, fin dal ritiro, di lavorare su questo difetto, dovuto anche allo sbilanciamento offensivo. La Lazio per gran parte del ritorno ha giocato con Lazzari, Milinkovic, Luis Alberto e il tridente. Sarri, maniaco dei movimenti difensivi, non ci sta comunque: «Non mi fa piacere subire tanti gol, un miglioramento l’abbiamo fatto anche da questo punto di vista nel ritorno. Non è ancora abbastanza».
Lazio, il modulo di Sarri
Mau ripartirà dal 4-3-3, ha impostato la prima rivoluzione di mercato su questo modulo e su questa falsariga ha progettato la seconda tranche di acquisti. Tra ottobre e novembre, tra la debacle di Verona e la batosta di Napoli (4-0), dentro lo spogliatoio in tanti si sono interrogati sulla possibilità di svoltare tatticamente. Sarri ha tenuto duro, è andato avanti. Ha trovato un compromesso di gioco e soprattutto si è posto in modo diverso verso la squadra. Durante la pausa natalizia è nato il doppio compromesso che ha portato la Lazio a chiudere il ritorno con 33 punti (quinto posto). E dalla sosta di fine gennaio in poi i biancocelesti hanno totalizzato 28 punti, era un ritmo Champions, frenato solo dai due pareggi finali contro Juve (2-2) e Verona (3-3). In entrambe le partite non c’era Immobile. Meglio pensarci bene sul vice da trovare, sempre che non resti Cabral. Così pare.