Lazio, Sarri vuole Zielinski: il cash può arrivare dalla Juve

Il tecnico biancoceleste insiste: parla del polacco da mesi. Il club cerca soldi per avviare trattativa con De Laurentiis
Fabrizio Patania
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ROMA - Sarebbe la prima volta, e non è mai successo in diciannove anni di gestione, che Lotito accetta di vendere un top player inserendo contropartite tecniche nell’operazione. Prima o poi, la storia cambia e non era mai accaduto che si affidasse a un tecnico come Sarri, dal potere contrattuale superiore alla forza della società e in grado di orientare le scelte strategiche. Questo è il motivo che dovrebbe consigliare chiunque alla prudenza, facendo le somme e le sottrazioni tra vantaggi e convenienze, senza sbilanciarsi sul destino del serbo. Facciamo fatica a immaginare Lotito liberarsi di Sergej, un suo pupillo, senza intascare 40 milioni di euro sull’unghia, il prezzo d’uscita concordato, ed essersi sentito dire di persona dal calciatore che preferisce andare altrove e non giocare la Champions con la Lazio, ai cui tifosi suggeriamo di resistere e sperare di vederlo all’Olimpico nella prossima stagione: non è ancora detta l’ultima parola.

Uscite

In caso contrario, non ci piove, a Formello vogliono garantirsi un introito di 40 milioni da spendere per un eventuale sostituto. E se Lotito ha bisogno di alzare la posta, Giuntoli deve ricavare il budget per completare l’assalto. Il mercato è pieno di se. Per questo motivo matura in tempi lunghi o attraverso ipotesi. Se Pogba accettasse le sirene arabe, ma non sembra il caso, cosa succederebbe? Un ingaggio lordo da quasi 20 milioni in meno e un assegno in più in cassa per il suo cartellino. Milinkovic si avvicinerebbe, ma la Juve deve piazzare anche Arthur (ingaggio stellare), Zakaria e McKennie. Può cedere Chiesa o Vlahovic e c’è il caso apertissimo del capitano Bonucci. È rientrato dal prestito persino Luca Pellegrini, sotto contratto sino al 2025 a quasi 3 milioni di euro netti. Giuntoli deve affrontare un’estate complessa, lavorando in tempi rapidi e bene in uscita. Non è esattamente una posizione di forza, anzi il contrario.

Da 100 a 0

La Lazio, seconda sul campo nell’ultimo campionato, in questo caso sconta la scadenza contrattuale di Milinkovic e l’atavica indisponibilità di Lotito ai finanziamenti personali del club attraverso aumento di capitale. Lavora in equilibrio, senza mettere a rischio i conti. Dal punto di vista commerciale, sarebbe un bagno di sangue perderlo a zero. Qualche anno fa, chiedeva 100 milioni, anzi di più, per il suo cartellino. Sconfitta ingloriosa. Ricordiamo un solo precedente da 100 a 0: Cairo con Belotti senza calcolare quanto sia più forte il centrocampista della Lazio. Il freno è proprio la Champions e la consapevolezza che un mercato astuto, anche con pochi soldi, potrebbe proiettare Lotito a correre dietro a Inter, Milan e Napoli per lo scudetto. E’ un attimo per la Lazio tornare dal secondo al settimo posto, ma basterebbe poco (e fatto bene) per sognare sul serio. Con Sergej, ovviamente, o con uno del suo livello (difficile) in sostituzione.

Sostituti

Ecco perché conta il cash e diventerà un fattore dirimente per Lotito. La Juve può prendere Milinkovic se la Lazio si garantisce i soldi per andare a caccia di Zielinski, un altro in scadenza 2024. Sarri ha fatto un solo nome da mesi: vorrebbe il polacco, tirato su a Empoli e allenato a Napoli, ma ci sarebbe da impostare una trattativa (non semplice) con DeLa. Ci sono altre candidature: Gedson Fernandes, 24 anni, portoghese del Besiktas, oppure Joey Veerman, mezzala del Psv Eindhoven, grandissima classe, lanciato da Koeman al debutto con l’Olanda nella finalina di Nations con l’Italia il 18 giugno a Enschede. Sono giocatori per cui servono 20-25 milioni. Cifre quasi mai appartenute al mercato della Lazio, se non nei casi di Zarate e Muriqi. Lotito rimase scottato entrambe le volte. Altro discorso sarebbe metterli su Berardi, salto di qualità sicuro.


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