Milan, per Musah garantisce Gattuso

L'ex tecnico rossonero lo ha allenato a Valencia: "Mi ricorda tanto il primo Kessie, ha una grande forza nelle gambe: lo considero un acquisto positivo"
Milan, per Musah garantisce Gattuso© EPA
Franco Ordine
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«Lui sì che mi ricorda il primo Frank Kessie». Lui è Yunus Musah, classe novembre del 2002, registrato all’anagrafe di New York, infanzia e primi calci vissuti in Italia, al seguito dei genitori in quel di Castelfranco Veneto, perciò passaporto italiano, attualmente centrocampista di lotta più che di governo del Valencia e in viaggio verso il Milan del dopo Maldini. La somiglianza fisica con Kessie in effetti è documentata anche dalle foto, dalla folta capigliatura e dalle dimensioni della sagoma: 178 centimetri d’altezza per 71 kg. All’età di dieci anni, a seguito del trasferimento della famiglia, si ritrovò a Londra. E per coltivare la passione del calcio conosciuta dalle nostre parti, venne iscritto all’Accademy dell’Arsenal che è stata poi la sua più autentica scuola di vita e di calcio. Chi lo conosce bene, perché l’ha allenato di recente, gli ha tirato - per gioco - anche qualche scapaccione, gli ha parlato in italiano, lingua perfettamente conosciuta dall’interessato, è un esponente del Milan d’antan, Rino Gattuso, attualmente al sole di Marbella, località eletta a buen retiro, in attesa di qualche panchina d’autore (rinunciata quella del Verona) rispedendo al mittente, per ora, la ricca proposta proveniente dal calcio d’Arabia. 

Potenza

Sul conto di Yunus, Gattuso ha qualche news familiare non molto attendibile (“è nato a Brescello, il papà lavorava alla Nato” ci racconta), invece del calciatore ha giudizi scolpiti dall’esperienza diretta vissuta a Valencia e durata molti mesi. «Primo punto: è un ragazzo per bene» informa Gattuso ed è una caratteristica che interessa al pari del talento e della formazione calcistica avviata col Giorgione e della quale risulta l’esistenza di una testimonianza fotografica riferita a una partita giocata nel ruolo di portiere con 3 gol “perché parava e poi partiva palla al piede, ne scartava 4-5 e segnava” il racconto del web che bisogna accettare così come viene proposto. «Ha una grande forza nelle gambe» la seconda caratteristica tratteggiata da Rino che ricorda tra l’altro l’interesse del Chelsea appena un anno prima, con una valutazione salita fino alla cifra di 35 milioni, rifiutata dal Valencia.  

Dargli tempo

Musah è guidato da un figlio d’arte. Il suo agente è Giacomo, detto Jack, Guidolin, figlio di Francesco, l’ex allenatore passato adesso dietro il microfono delle telecronache calcistiche. A 18 anni partì per Londra con l’intento d’imparare l’inglese. Non è più tornato a casa e nel frattempo è diventato agente Fifa e nella sua scuderia ha inserito appunto Yunus Musah. «Il mio consiglio è questo: bisogna aspettarlo» suggerisce Gattuso che ne riconosce doti fisiche e tecniche che possono essere affinate sui prati di Milanello dallo staff di Stefano Pioli e che si sposano perfettamente con il calcio italiano. «Io lo considero un grande acquisto» s’impegna alla fine Gattuso che ebbe l’ingrato compito di accompagnare Kessie nel tormentato apprendistato milanista. Ne conobbe solo gli spigoli del carattere (la nota lite pubblica con Biglia dopo una sostituzione), toccò infatti a Pioli usufruire della stagione da trascinatore di Frank, protagonista della rincorsa al secondo posto. 


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