Jashari-Bruges, rottura totale: il Milan spera
MILANO - Chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio. Lo si può immaginare così, oggi, Ardon Jashari, nel giorno del suo 23esimo compleanno. Una torta sul tavolo, le candeline da spegnere, le palpebre abbassate e il pensiero rivolto al grande desiderio per la sua carriera: il trasferimento al Milan. Lo svizzero le sta provando tutte affinché la sua volontà venga esaudita, ma, più che convincere le stelle, c’è da dissuadere la dirigenza del Bruges dalla sua posizione ferma e cristallizzata, frutto di un misto rigido tra richieste economiche (Jashari costa 40 milioni di euro e, in qualche modo, bisogna arrivarci senza sconti) e questioni di principio.
Jashari separato in casa
L’ultimo tentativo corrisponde allo strappo degli strappi: il classe 2002 ha fatto sapere al Bruges di non voler più indossare la maglia nerazzurra. Non lo ha, effettivamente, fatto per tutta l’estate: non convocato per le prime amichevoli poiché in vacanza dopo gli impegni con la sua nazionale, assente alla festa per la presentazione delle nuove maglie e dalla foto ufficiali di squadra per la nuova stagione, non presente né tra i titolari né in panchina delle due partite ufficiali giocate fino a oggi dalla squadra di Nicky Hayen. Jashari, per tutto il mese di luglio, si è allenato spesso da solo, in seduta personalizzata, dopo le brevi e classiche parti atletiche delle sedute svolte con il resto dei compagni. Insomma: un separato in casa a tutti gli effetti.
