Se il passato vale e ha un senso si ricomincia da sedici in più sulla Lazio, diciotto sull’Inter, venti sul Milan ma visto che si riparte alla pari, e dunque tutto ciò ch’è stato viene azzerato, allora bisogna scoprire come, dove e magari anche quando su quel Napoli gioioso, la fedele interpretazione del calcio di Luciano Spalletti, sarà necessario intervenire. C’è una squadra che ha appena stracciato il campionato, stanno togliendo gli striscioni dalle strade ma non possono cancellarne il ricordo, e però va sempre così nel calcio, fatta un’impresa ne va costruita un’altra, aggiungendoci qualcosina, fosse pure solo un’idea.
Idea Lucumi per il dopo Kim
Perché ora, lustrandosi ancora gli occhi, c’è l’immagine sfarzosa che sembra strappata dal metaverso, le movenze ritmate, l’autorevolezza del palleggio, la fantasia degli schemi e un’abbondanza rassicurante per starsene a danzare tra le stelle. E poi, nel momento in cui rimetteranno la palla al centro del villaggio, Napoli si proietterà in una nuova storia: la vivrà, presumibilmente, senza Kim, che ha qualcosa in più di una promessa con il Manchester United e diventerà quella la prima operazione, inseguire un difensore centrali che offra le garanzie del coreano, uno che «scatta, scatta, scatta» o «corri, corri, corri», diventi un muro al fianco di Rrahmani. C’è John Lucumi (24) del Bologna che si è introdotto nella lista più recente del Napoli, è un colombiano che si è formato in Belgio, al Genk, e che Giovanni Sartori ha portato in Italia, è un’opzione tenuta lì, al fianco di una serie di mister X che non mancheranno mai in quest’estate. Poi, di contorno, andrà cercato un portiere, se Gollini non dovesse essere riscattato, e semmai anche un quarto centrale, perché Ostigard vorrebbe avere un po’ di spazio.
Da Koopmeiners a Samardzic
In mezzo al campo, bisognerà intervenire il giusto, ne basterà probabilmente uno solo, avendo un terzetto di narratori raffinati: parte Ndombele, tornerà al Tottenham, e Demme avverte il richiamo della Germania, dove il mercato non gli manca. Il mediano, l’intero, la mezzala e volendo persino il regista sono complessivamente racchiusi in Teun Koopmeiners (25) olandesone volante dell’Atalanta, uno che ha fisico, piedi, personalità e un calcio che abbaglia: Giuntoli se ne innamoro all’Az, fu vicinissimo al colpo, che poi sfumò. Ma «Koop» non è mai stato dimenticato, né, dicono, ha mai accantonato la tentazione di provarci. L’identikit è quello rassicurante, un calciatore di respiro internazionale, tra l’altro uno dal piede caldo (dieci gol quest’anno), che si prende le responsabilità, che si concede all’equilibrio e alla platea: e Garcia, che con gli olandesi ci ha avuto a che fare, una ennesima «lavatrice» che gli ricordi Strootman la sistemerebbe al fianco di Anguissa o alle sue spalle. La stagione sarà lunga. Al resto, dovrà indirizzare Piotr Zielinski, che ha fans ovunque e però anche il desiderio di starsene a Napoli e prolungare il contratto in scadenza 2024: dovesse succedere qualcosa, si riscriverebbe subito la strategia e Gabri Veiga (21) e Lazar Samardzic (21), quelli del 2002, finirebbero per scuotere le giornate dall’afa e distrarre Adl a trattare ad oltranza. Sono gioiellini che costano, trenta milioni o giù di lì, e bisognerà sfruttare le proprie capacità.
Occhi su Zhegrova del Lilla